«Una Spagna rimasta a marcire in un sogno»

Pier Paolo Pasolini e la letteratura spagnola

Abstract

Da giovanile passione, una di quelle che prende alla gola e comporta una cospicua spesa in libri, la letteratura spagnola diviene un riferimento centrale per la costituzione della poetica pasoliniana degli anni friulani, per venire meno nei decenni successivi. Lungi dal volerne indagare puntualmente la genealogia e gli sviluppi, l’obiettivo di questo staggio è di ricostruire la traiet-toria di Pasolini nel campo letterario applicandovi il filtro ‘letteratura spagnola’, rimarcandone continuità, oscillazioni e rotture. In tal modo si osserverà come l’alveo spagnolo si riverberi, seppur discontinuamente, lungo l’intero arco qui descritto manifestandosi in forme e generi sempre diversi rinnovati, dalla Pìssula antologia ibèrica degli anni Quaranta al ‘picarismo’ di Ragazzi di vita e Petrolio, passando per Uccellacci e uccellini e la tragedia Calderón.  

Started as a youthful passion – one of those that grips the throat and entails a considerable purchase of books – Spanish literature rapidly becomes a central reference for Pasolini’s poetics during his Friulian experience, although it seemed to fade in the following decades. Far from aiming to investigate its genealogy and developments, the objective of this essay is to reconstruct Pasolini’s trajectory within the literary field through the lens of ‘Spanish literature’. By observing continuities, oscillations and ruptures, it should be possible to analyze its reflection in Pasolini’s work and its appearance in heterogeneous genres and forms, from the Pìssula antologia ibèrica to the ‘picareqsue’ novels Ragazzi di vita and Petrolio, through Uccellacci e uccellini and the drama Calderón.