Sulla rivista

«ri.tra» è un rivista scientifica (peer-reviewed) internazionale, che esce a cadenza annuale sulla piattaforma OJS SIRIO dell'Università degli Studi di Torino. Si occupa di teoria, pratica e storia della traduzione, in una declinazione plurale e con un focus principale sulla traduzione verso l'Italia.

Com'è nata «ri.tra»

Le riviste dedicate alla traduzione pubblicate in Italia, o con focus sull’Italia, per fortuna non mancano. Accanto alla più antica, «Testo a fronte» (fondata nel 1989), ci sono almeno la «Rivista internazionale di tecnica della traduzione» (1992), «inTRAlinea» (1998), il «Journal of Italian Translation» (2006) e «translation: a transdisciplinary journal» (2011), senza contare quelle che, come «Ticontre: teoria testo traduzione» (2014), riservano alla traduzione un interesse specifico sebbene non esclusivo. Perché, allora, una nuova rivista?

Alla fine del 2021 si è conclusa l’esperienza di «tradurre. pratiche teorie strumenti», fondata da Gianfranco Petrillo. In dieci anni e 21 numeri «tradurre» si era conquistata un posto importante in questo panorama, arricchendolo non poco, e chiudendo ha lasciato un vuoto e un’eredità. Alcuni dei suoi redattori hanno pensato che fosse importante raccoglierla, lanciandosi in una nuova impresa. A questo primo nucleo si sono aggregati altri studiosi di traduzione, provenienti da ambienti ed esperienze diversi ma congruenti, come il progetto LTit – Letteratura tradotta in Italia, il CeST – Centro Studi sulla Traduzione di Siena, lo History and Translation Network, la scuola fenomenologica di Emilio Mattioli, ma anche singoli ricercatori, giovani e meno giovani. Dopo lunghe chiacchierate, dense di proposte e programmi, ci si è accordati su un titolo, il più trasparente possibile: «rivista di traduzione», abbreviato «ri.tra».

«ri.tra» è dunque un progetto nuovo, ma dell’esperienza di «tradurre» raccoglie alcune istanze ormai consolidate: un’idea di traduzione non normativa ma descrittiva, un approccio dunque più fenomenologico che ontologico; un’attenzione spiccata per traduttrici e traduttori, in particolare per le loro biografie e le loro poetiche; l’indagine sulla storia della traduzione, o meglio delle traduzioni, in Italia; il proposito di mettere in dialogo, sul tema della traduzione, le discipline più diverse, dalla storia alla filosofia, dalla linguistica alla critica letteraria, dagli studi culturali alla storia del teatro, dalle neuroscienze alle nuove tecnologie; e soprattutto la persuasione che studiare le traduzioni sia un modo per indagare anche altro: la storia, la cultura, la società. Anche per questo il sottotitolo di «ri.tra» allude a quello di «tradurre» e alcune rubriche (Studi e ricerche, Traiettorie) portano lo stesso nome. Come «tradurre», infine, «ri.tra» è redatta in italiano, con l’intento di contribuire a diffondere e consolidare la consapevolezza di una ‘tradizione della traduzione’, non solo nella sua dimensione transnazionale ma anche e soprattutto nella sua peculiare declinazione italiana.

«ri.tra» è un rivista scientifica, nel senso che i suoi redattori appartengono per lo più al mondo accademico e che viene redatta secondo gli standard della comunità scientifica internazionale, a partire dalla peer review. Ma come «tradurre» intende rivolgersi anche a un pubblico più vasto: traduttori, editor, insegnanti e lettori genericamente interessati alle questioni della traduzione.

«ri.tra» esce una volta all’anno ed è pubblicata in open journal system (OJS) sulla piattaforma SIRIO dell’Università degli Studi di Torino. Pur essendo una rivista digitale, è redatta in modo da poterla leggere su carta come un libro: il pdf integrale di ciascun fascicolo, se stampato in A5, ha dimensioni e la leggibilità simili a quelle, familiari ai più, di un volume della collana saggi dell’Einaudi.

«ri.tra» è affiancata da una collana e da un blog: i quaderni di ri.tra raccolgono studi monografici, atti di convegno e materiali di diverso genere non riducibili al formato della rivista; il blog ritra.it presenta in anteprima i contenuti della rivista e propone inoltre altre rubriche, segnalazioni, spigolature e contenuti audio e video.

Il logo di «ri.tra» è di Mauro Sullam.

Per informazioni, proposte e suggerimenti l’indirizzo a cui scrivere è info@ritra.it.

© 2023 ri.tra | rivista di traduzione: teorie pratiche storie

Codice etico

«ri.tra» si ispira al codice etico delle pubblicazioni Best Practice Guidelines for Journal Editors elaborato da COPE (Committee on Publication Ethics). È necessario che tutte le parti coinvolte – componenti della redazione e del comitato direttivo, autori e referee – conoscano e condividano i seguenti principi etici.

1. Doveri dei componenti del Comitato Direttivo e della Redazione

1.1. Responsabilità e Decisioni sulla pubblicazione
I contributi pubblicati da «ri.tra» sono sottoposti a un processo di peer review e di double-blind peer review e  la loro pubblicazione è subordinata all’esito positivo di una valutazione anonima di due esperti scelti anche al di fuori del Comitato scientifico. Il Comitato Direttivo è responsabile del corretto svolgimento delle procedure e approva o respinge in via definitiva i contributi. I componenti della Direzione e della Redazione non possono utilizzare, per le proprie ricerche, materiali e contenuti degli articoli proposti alla rivista senza il consenso dell’autore. I contributi dei Componenti della Direzione e della Redazione sono sottoposti allo stesso processo di peer review e double-blind peer review

1.2. Riservatezza
I componenti del Comitato Direttivo e della Redazione non devono rivelare alcuna informazione relativa a un manoscritto sottoposto alla valutazione della rivista se non all’autore corrispondente, ai referee, referee potenziali, consulenti editoriali, e all’editore, secondo i casi. La direzione conserva tutti i risultati dei processi di referaggio dei contributi proposti alla rivista.

1.3. Correttezza 
La direzione e la redazione valutano i contributi proposti in base al loro contenuto, senza discriminazioni di razza, genere, orientamento sessuale, religione, origine etnica, cittadinanza, orientamento politico degli autori.

1.4. Qualità
La direzione e la redazione garantiscono la qualità scientifica dei lavori pubblicati e il rispetto della libertà di espressione e del diritto di replica.

2. Doveri dei referee

2.1. Contributo alla decisione editoriale
La procedura della peer-review aiuta i Curatori e la Direzione nel processo di valutazione degli articoli proposti alla rivista e può aiutare l’autore a migliorare il proprio contributo. I revisori sono scelti dalla Redazione.

2.2. Rispetto dei tempi
Il referee che  sappia di non poter svolgere la lettura nei tempi richiesti è tenuto a darne tempestiva comunicazione ai Direttori.

2.3. Riservatezza e oggettività
Ogni testo assegnato in lettura deve essere considerato riservato. Pertanto, tali testi non devono essere discussi con altre persone senza esplicita autorizzazione dei Direttori. I revisori sono tenuti a essere del tutto obiettivi nei loro giudizi, ad argomentare in maniera chiara la loro valutazione, a segnalare eventuali casi di mancata indicazione delle fonti, di affermazioni non veritiere, di plagio o di violazione del diritto d’autore compilando una scheda fornita loro dalla Redazione.  I revisori sono tenuti a fornire agli autori indicazioni utili al miglioramento del loro lavoro. Ogni giudizio personale sull’autore è inopportuno. 

2.4. Conflitto di interessi e divulgazione
I revisori sono tenuti a rifiutare la valutazione di articoli rispetto ai quali abbiano un conflitto di interessi di qualsiasi tipo. I revisori sono tenuti a non utilizzare per finalità personali le informazioni riservate o confidenziali ottenute durante il processo di peer-review

3. Doveri degli autori

3.1. Originalità, plagio e indicazione delle fonti
Gli autori sono tenuti a dichiarare di avere redatto un lavoro originale in ogni sua parte e di avere citato tutti i testi utilizzati. L’autore deve sempre fornire la corretta indicazione delle fonti e dei contributi menzionati nell’articolo. Non è tollerata alcuna forma di plagio.

3.2. Pubblicazioni multiple, ripetitive e/o concorrenti
Gli autori propongono articoli inediti e non sottoposti a processo di valutazione presso un’altra rivista. Sottoporre contemporaneamente lo stesso testo a più di una rivista costituisce un comportamento eticamente non corretto e inaccettabile. «ri.tra» si riserva la possibilità di ripubblicare testi già editi altrove, indicandone con chiarezza la provenienza. Gli articoli pubblicati su «ri.tra» possono essere ripubblicati in volume, su altri siti e blog, previa autorizzazione del Comitato Direttivo, purché rispettino la Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate - Internazionale (Attribution-NonCommercial-NoDerivs 4.0 International) CC BY-NC-ND 4.0 DEED.