Paolo Rolli
DOI:
https://doi.org/10.13135/2975-0873/12916Parole chiave:
Paolo Rolli, John Milton, history of translations, Italian literature, theory of translationAbstract
Paolo Rolli (1687-1765), oggi ricordato nelle storie letterarie e nelle antologie scolastiche come autore della canzonetta arcadica Solitario bosco ombroso, fu anche importante traduttore (Anacreonte, Virgilio, Racine, Steele, Shakespeare, Newton, e soprattutto Il paradiso perduto di Milton). Anche se, come gran parte dei letterati della sua epoca, non diede mai alla luce a un trattato sulla traduzione, né si dilungò su aspetti di carattere teorico negli scritti di natura privata, le sue riflessioni sparse sul tema - raccolte in questa rubrica - permettono di delineare il profilo di un traduttore assai consapevole e ideologicamente posizionato, ciò che è peraltro immediatamente verificabile, ed eventualmente integrabile, guardando alla prassi.
Paolo Rolli (1687-1765), who is remembered in literary histories and school anthologies today for his Arcadian poem Solitario bosco ombroso, was also an important translator (Anacreon, Virgil, Racine, Steele, Shakespeare, Newton, and, most notably, Milton's Paradise Lost). Although, like most literary figures of his time, he never produced a treatise on translation, nor did he elaborate on theoretical aspects in his private writings, his scattered reflections on the subject—gathered in this section—reveal the profile of a highly conscious and ideologically positioned translator. This is, moreover, readily verifiable and can be further refined by examining his actual practice.
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- 2025-11-29 (2)
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