Il Canzoniere di Petrarca
nella traduzione di Aleksej Berdnikov
DOI:
https://doi.org/10.13135/2975-0873/12913Parole chiave:
Francesco Petrarca, Aleksey Berdnikov, Canzoniere, translation and re-translation of classics, Italian literature in RussiaAbstract
A una breve premessa sulla fortuna del Petrarca in Russia segue, nell’articolo, una rapida panoramica delle traduzioni disponibili nel contesto editoriale russo nei primi due decenni degli anni Duemila. Il contributo si sofferma sulla traduzione del Canzoniere di Petrarca di Aleksej Berdnikov, pubblicata nel 2017. Nonostante il talento del traduttore e la sua padronanza delle tecniche poetiche, essa ha suscitato scarso in-teresse sia nel pubblico sia nella critica. La traduzione di Berdnikov, realizzata per la maggior parte a metà degli anni Ottanta del XX secolo come esempio di letteratura underground, si basa sulla lingua del tardo periodo sovietico con i suoi diversi registri stilistici stratificati e riferimenti culturali. Interpretato con ironia postmodernista e con spirito ludico, il Petrarca di Berdnikov al lettore contemporaneo appare bizzarro e per molti aspetti forse addirittura inconcepibile, o quanto meno assai diverso dal Petrarca conosciuto nel periodo sovietico. Sperimentando un inedito approccio alla traduzione dei classici, Berdnikov pone in risalto la dipendenza del testo dalle accezioni culturali e linguistiche proprie di un determinato periodo e la breve durata della traduzione nel tempo.
After a brief introduction tracking Petrarch’s fortune in Russia, the author describes the situation in the two thousand and focuses on the translation of Petrarch’s Canzoniere made by Aleksey Berdnikov and published in 2017 to explain why, in spite of translator’s talent and masterful command in poetical techniques, it passed without public and critical interest. Berdnikov’s translation, being mostly realized in the mid of the 1980-s as a piece of underground literature, is based on the language of the late soviet period with its different stylistic strata and cultural references. Interpreted with postmodernist irony and a certain ludic spirit, Berdnikov’s Petrarch looks odd and in many aspects inconceivable to the modern reader who is different from that of the soviet period. As a possible way of translating classics, Berdnikov’s experience showed its dependency on the cultural and linguistic nuances of a certain period and its historical shortness.
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- 2025-11-29 (2)
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