Archivio
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dieci
N. 20 (2024)A cura di Philosophy Kitchen
Philosophy Kitchen compie dieci anni. Con questo numero festeggiamo questa decade, attraversando le linee di ricerca che hanno abitato la Rivista nella speranza di rilanciarle verso gli anni che verranno. Ecco dunque il nostro stato dell’arte, da cui scientificamente ripartiamo. Un numero costruito come un’occasione di riflessione sulla rivista stessa, uno sguardo introspettivo che guarda al passato e insieme lo proietta verso il futuro. Tra quelli passati e presenti, dieci membri del comitato di redazione hanno scelto un loro personale autore di riferimento: dieci autori che, dovendo scegliere, ci si porterebbe su un’isola deserta o, magari, che si salverebbe dal disastro universale, consegnandolo ai posteri. E dieci invitati, studiosi di riconosciuta fama chiamati a una rilettura di quegli autori, una esplorazione, un rilancio. A presentare e motivare le scelte, dieci introduzioni, che legano ciascun curatore, il suo autore e il suo invitato, liberamente scritte. Ciò che emerge è una super-sintesi della posizione di Philosophy Kitchen. Una posizione sfaccettata, proprio come il prisma trascendentale del primo numero, e costruita dalla e sulla contaminazione di sguardi e discipline. I dieci autori sono forse dei classici: non altrettanto le dieci letture che ne sono date, proprio perché una continua ri-fondazione del sapere è possibile e, quindi, necessaria.
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Fuori Tema I
N. 19 (2023)A cura di Philosophy Kitchen
Mai nella storia si è scritto tanto. Romanzi, racconti, persino poesie, stanno conoscendo una fioritura insospettata e forse insperata: ma è anche e forse soprattutto nel campo della conoscenza che la crescita è incredibile. In tutti i variegati e sempre più frammentati campi del sapere, che si tratti delle cosiddette STEMM (Science, Technology, Engineering, Mathematics, Medicine) o delle HASS (Humanities, Arts, Social Sciences), il tratto più evidente della produzione accademica è infatti ormai il suo costante, esponenziale, inarrestabile incremento quantitativo. La produzione della ricerca si è trasformata, diventando sempre più polverizzata, misurabile, neoliberale, surfabile ed iterativa: ma anche originale?
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Cibernetica. Prospettive sul pensiero sistemico
N. 18 (2023)A cura di Luca Fabbris e Alberto Giustiniano
«Ce n’est plus d’une libération universalisante que l’homme a besoin, mais d’une médiation», scriverà Gilbert Simondon nel 1958 a proposito dell’ideale enciclopedico della cibernetica, cogliendone appieno lo spirito. Questo ideale enciclopedico si accompagnava a una dichiarata volontà di rinnovamento delle categorie filosofiche e di superamento di molte dicotomie metafisiche. È il carattere spettrale e disseminato della cibernetica, il suo insistere negli interstizi dell’enciclopedia, che ci ha spinto a dedicarle questo numero con l’obiettivo di cartografare i luoghi del sapere in cui possono ravvisarsi le tracce lasciate dalla cibernetica, seguirne le piste, ricostruirne le trame, farne emergere i modi d’essere, interrogarne l’eredità e l’attualità.
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Metafora. Tra esperienza e pensiero
N. 17 (2022)A cura di Federica Buongiorno e Giovanni Leghissa
Dal momento in cui la pratica discorsiva del filosofo si è imposta come forma di sapere superiore a tutte le altre la metafora è stata vista come un semplice ausilio al quale ricorrere quando la teoria non funziona nel modo in cui è supposta funzionare. Non sono mai mancati, tuttavia, coloro che ritenevano la dimensione del concetto incapace di saturare il senso rendendo possibile eliminare del tutto il metaforico. Sarà Novecento che il discorso filosofico supererà ogni pregiudizio nei confronti della figuratività, dell’iconico, del narrativo integrandoli quali parte integrante dell’argomentazione filosofica. Nel presente numero si farà riferimento ad alcuni autori utili ad illustrare in modo paradigmatico lo scenario appena delineato.
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Meditazioni sull'amore
N. 16 (2022)A cura di Veronica Cavedagna e Giovanni Leghissa
Come l’essere, anche l’amore si dice in molti modi. Diverse sono le grammatiche dell’amore, e diverse sono le fenomenologie dell’esperienza amorosa. Complicati sono pure i fili che annodano le grammatiche dell’amore, che permettono cioè di raccontare le storie d’amore, con le esperienze amorose, le quali, anche quando si dicono nella parola non pronunciata dell’estasi erotica o nel silenzio che accompagna il lutto dovuto alla perdita dell’oggetto amato, sono sempre tese verso il loro dirsi, verso una narrazione possibile. Purificare, o emendare, tali grammatiche non è impresa facile, ma, riconoscendo che in molte di esse si cela la presenza – a volte nemmeno tanto nascosta – del dominio maschile o patriarcale, è per lo meno auspicabile fornirne una decostruzione.
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La fine di tutte le cose. Strategie ecologiche per la contingenza
N. 15 (2021)A cura di Philosophy Kitchen
Sebbene la questione ecologica sia centrale nel dibattito filosofico e scientifico da oltre cinquant’anni – come «lo studio delle interrelazioni che intercorrono fra gli organismi e l’ambiente chi li ospita […] su tre livelli di gerarchia biologica: individui, popolazioni e comunità» (Treccani) – gli ultimi anni hanno visto una esplosione del tema, entrato a forza nelle agende politiche e soprattutto negli immaginari collettivi. In modi diversi, movimenti come FridaysForFuture ed Extinction Rebellion hanno condensato le energie attiviste di tutto il mondo, ed espanso la battaglia a un livello di tensione e complessità più elevata: dall’ambientalismo si è passati alla questione ecologica, che al momento eccede tutte le rappresentazioni che siamo in grado di darne.
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Alea. Pratiche artistiche e modi di soggettivazione
N. 14 (2021)A cura di Benoît Monginot, Stefano Oliva e Sébastien Wit
Se riconoscere il superamento del progetto artistico dall’alterità di cause determinanti benché inavvertite sembra ormai essere un luogo comune delle rappresentazioni del fare artistico (si pensi alle diverse teorie di ispirazione divina, a quelle di involontario condizionamento ideologico, alla postulazione dell'esistenza di una logica dell'inconscio), l'implicazione del caso quale causa della produzione artistica non consente di accedere a un'interpretazione dell'opera come manifestazione di determinazioni essenziali, sociali o psicoanalitiche. In altre parole, il riconoscimento di una parte di caso nel processo creativo implica modalità di significanza per le quali l'identificazione di un progetto diventa altamente problematica.
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Il tempo e il continuo
N. 13 (2020)A cura di Cord Friebe e Marcello Garibbo
Nonostante lo sviluppo di una definizione matematica e rigorosa del continuo attraverso i lavori di Cantor e lo sviluppo teoria degli insiemi a fine ‘800, la continuità del tempo rimane un problema per la filosofia contemporanea. Questo vale soprattutto per quelle teorie che accentuano la natura dinamica del tempo e del cambiamento, come la teoria A del tempo e in particolare il presentismo. Come è possibile pensare il tempo come continuo e perciò come esteso, se esso è, in quanto dinamico, in eterno divenire? Come possiamo concepire la continuità del tempo in contrapposizione alla continuità dello spazio? Attraverso un analisi di diverse concezioni del continuo nella storia della filosofia così, il presente volume intende esplorare diverse risposte a tali domande.
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La presenza impossibile. Husserl e le sintesi passive
N. 12 (2020)A cura di Claudio Tarditi e Alberto Giustiniano
Com’è noto, il volume XI della Husserliana 1 (1966) raccoglie i manoscritti che Husserl dedica al problema delle sintesi passive tra il 1918 e il 1926. In realtà, la più recente pubblicazione dei Bernauer Manuskripte nel volume XXXIII (2001), a cui Husserl lavorò con Edith Stein nelle estati 1917 e ’18, mostra come la tematica della passività fosse latentemente presente già da molto tempo, in quanto strettamente connessa con il problema – «il più complesso di tutti i problemi fenomenologici» (Husserl 1966a, 276) – della coscienza interna del tempo.
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Parti, insiemi, sistemi. Il concetto di emergenza in filosofia
N. 11 (2019)A cura di Erica Onnis
Il presente volume di Philosophy Kitchen è la prima pubblicazione in Italia che si ponga come obiettivo quello di offrire una visione d’insieme del dibattito emergentista contemporaneo. Il volume si apre con l’articolo di Joel Walmsley, che offre una ricostruzione teorica dell’Emergentismo Britannico, e con quello di Erica Onnis, che propone un’analisi dei criteri e delle tassonomie elaborate nel dibattito filosofico contemporaneo...
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Filosofia e fantascienza. Spazi, tempi e mondi altri
N. 10 (2019)A cura di Antonio Lucci e Mario Tirino
«L’uomo, senza utopia, precipita nell’inferno di una quotidianità che lo espropria di ogni significato e lo uccide poco a poco; ma non appena mette mano alla realizzazione di quella utopia, al tempo stesso prepara le condizioni per una quotidianità sempre più atroce». Così, più di vent’anni fa, il matematico, mediattivista e futurologo prematuramente scomparso nel 2013 Antonio Caronia (1996, p. 58), riassumeva il nesso inscindibile che lega, come in un inquietante nastro di Moebius, le utopie alle distopie.
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Soggettivazioni. Segni, scarti, sintomi
N. 9 (2018)A cura di Lorenzo Curti e Irene Ferialdi
L’intento di questa raccolta, che prende il titolo di “Soggettivazioni”, è stato quello di aprire una riflessione attorno alla teoria della soggettivazione lacaniana, così per come ce l’ha lasciata in eredità Lacan, a singhiozzi, nei testi stabiliti a partire dai suoi trent’anni di insegnamento orale. Cosa può dirci una psicoanalisi asistematica, distante dalle istituzioni universitarie rispetto a problemi di una concretezza innervata di realtà?
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Liberalismi eretici. La "civile filosofia" dei liberali italiani
N. 8 (2018)A cura di Giovanni Leghissa e Alberto Giustiniano
Da qualche tempo alcuni autori italiani attivi nel campo disciplinare della filosofia stanno conoscendo una notevole fortuna all’estero, in special modo nell’area anglosassone. Si è così potuto parlare, addirittura, di una Italian Theory, da affiancare alla French Theory quale risorsa da mobilitare in vista della costruzione di un discorso critico sul presente.
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Law & (dis)order. Norma, eccezione, fondamento
N. 7 (2017)A cura di Mauro Balestrieri e Alberto Giustiniano
Il numero che qui si presenta cerca di affrontare in un’ottica eminentemente interdisciplinare l’articolata concettualità che il mondo del diritto manifesta e offre al pensiero filosofico. I contributi che lo compongono hanno il merito di proporre una riflessione ragionata e sfaccettata, critica e trans-istorica, sulle molteplici morfologie che la legge sembra assumere tanto nella sua evoluzione storica, quanto nella concreta condizione contemporanea.
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Isomorfismi. Forme del pensiero, forme della realtà
N. 6 (2017)A cura di Veronica Cavedagna e Ludovica Conti
Nel corso del Novecento i concetti di forma e di struttura subiscono un radicale ripensamento. Emblematico è il caso della matematica: sebbene la nozione di struttura avesse fatto la sua comparsa già nel secolo precedente in ambito algebrico e insiemistico, solo in questo secolo si assiste al tentativo di ripensare l'intera scienza alla luce di tale nozione.
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L’impersonale. Si pensa, si sente, si crea
N. 5 (2016)A cura di Carlo Molinar Min e Giulio Piatti
Il tema dell’impersonale costituisce il fulcro di un dibattito odierno forse sfuggente ma variamente presente in assi tematiche e ambiti di ricerca assai differenti. Si tratta, molto in generale, di un tentativo di rimettere in discussione la nozione di soggettività, antropologicamente circoscritta, per giungere a teorizzare una sorta di spazio impersonale, capace di fondare e articolare le linee dell’intero piano della realtà concretamente esperibile.
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Ontologie. Realtà delle cose e cose della realtà
N. 4 (2016)A cura di Claudio Tarditi
La realtà è dura, si dice. Non è una questione di “visione pessimistica del mondo”, come si potrebbe pensare di primo acchito. Piuttosto, è la semplice ‒ quasi ovvia ‒ constatazione che il nostro incontro con la realtà è sempre anche uno “scontro”, un impatto con qualcosa che ci precede e ci resiste. Metaforicamente, uno scontro con qualcosa a cui non importa nulla della nostra esistenza.
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Wargames. Strategie, relazioni, rappresentazioni
N. 3 (2015)A cura di Valter Coralluzzo
“Mai più guerre!” per lunghi decenni, la coscienza collettiva europea dopo le due guerre mondiali e quella americana dopo la guerra del Vietnam ha trovato in questo motto una fonte di ispirazione duratura ed efficace. Tale atteggiamento antibellicista non nasceva però da una riflessione razionale sull’opportunità di scegliere altri metodi, diversi dalla guerra, per dirimere le controversie. Esso nasceva da un moto di ripulsa e di disgusto...
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Cartografie dell’attualità. Per una critica della ragion spaziale
N. 2 (2015)A cura di Carlo Galli
Muoversi comporta costruire spazi. Che gli spazi siano costruiti non significa che la materialità di pianure mari monti fiumi foreste sia irrilevante: anzi, è proprio a partire dai vincoli imposti da tale materialità che procede il processo di ominizzazione. Il compito delle scienze umane, allora, consiste nel pensare l’intreccio tra questi vincoli ‒ la datità dell’elemento geografico, potremmo dire ‒ e quegli atti, collettivi e individuali, di conferimento di senso che rendono gli spazi l’a priori materiale della storicità.
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Il prisma trascendentale. I colori del reale
N. 1 (2014)A cura di Philosophy Kitchen
Non occorre un grande impegno teorico per mostrare come si possa fare filosofia senza ricorrere alla nozione di “trascendentale” ‒ oppure, in maniera più profonda, senza assumere la posizione trascendentale. Lo mostra, banalmente, la storia del pensiero filosofico novecentesco. Dalla filosofia analitica alla filosofia ermeneutica, non si contano le tradizioni filosofiche che hanno reso persuasiva l’idea secondo cui l’interrogazione filosofica potesse ‒ e, anzi, dovesse ‒ articolarsi senza ripetere il gesto fondativo, ovvero senza declinare la domanda sulla fondazione in modo tale da dover passare attraverso la questione
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EXTRA#1 - Mito. Mitologie e mitopoiesi nel contemporaneo
V. 1 (2016)A cura di Giovanni Leghissa ed Enrico Manera
Negli ultimi quindici anni di ricerca e insegnamento i temi e i soggetti a cui abbiamo rivolto la nostra attenzione, a partire da posizioni e con traiettorie indipendenti, hanno mostrato un denominatore comune che si può indicare nel mito. Ogni volta, nell'affrontare con strumenti e sguardi di volta in volta monografici o tematico-discorsivi, oggetti disparati legati alle dimensioni della politica, della società...
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EXTRA#2 - TURNS. Dialoghi tra architettura e filosofia
V. 2 (2018)A cura di Carlo Deregibus e Alberto Giustiniano
TURNS. Dialoghi tra architettura e filosofia è la traccia di un dialogo spesso acceso, ricco di incomprensioni e riconciliazioni, che coinvolge architetti e filosofi, docenti e professionisti, e ancora biologi, dottori di ricerca, studenti. È il racconto di due discipline, architettura e filosofia, che si voltano per guardarsi reciprocamente, provando a innescare una svolta concettuale che deve divenire un nuovo punto di partenza. Precisamente questo è il doppio significato del termine “Turns”...
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EXTRA#3 - Schema. Verso un dizionario filosofico-architettonico
V. 3 (2019)A cura di Veronica Cavedagna e Andrea Alberto Dutto
Il volume è il risultato del lavoro condiviso tra esponenti di due discipline: filosofia e architettura. Durante un simile lavoro si è cercato, da un lato, di chiarire gli assunti che stanno alla base dei discorsi e delle pratiche delle due discipline, pertanto peculiari a ciascuna; dall’altro lato, di individuare le aree di indecisione o indeterminatezza ai bordi delle discipline stesse, aree in cui le rispettive identità tendono a sfumare reciprocamente.