Vol. 15 No. 2 (2023): Trasparenza e opacità nella società digitale

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La comparsa e la diffusione delle tecnologie digitali di informazione e comunicazione (ICT) sono state descritte come una ‘quarta rivoluzione’ (Luciano Floridi) facente seguito a quelle inaugurate dalle scoperte scientifiche di Copernico, di Darwin e di Freud. Se nel corso dell’epoca moderna l’umanità ha dovuto rinunciare ad alcune delle più salde certezze che tradizionalmente nutriva sul proprio conto – quella di vivere al centro dell’universo, di avere un’origine e una natura differenti e più alte rispetto a alle altre specie viventi, di essere infine padrona in casa propria e detenere assoluta sovranità sulla propria vita interiore –, nella fase attuale della sua evoluzione sociale essa si vede costretta a deporre anche il proprio primato apparentemente più indisputabile, quello intellettivo, a beneficio dei suoi stessi ritrovati tecnici. In particolare, delle ICT digitali, con il cui potenziale computazionale gli esseri umani non possono più sperare di tenere il passo, dal quale semmai essi dipendono ormai in quasi tutti gli aspetti della loro esistenza in misura crescente. Si tratta di un cambiamento di paradigma tuttora in rapidissimo e imprevedibile corso di dispiegamento dei propri effetti, il quale interroga il pensiero filosofico con gravi ed urgenti questioni di ordine metafisico, etico, politico e sociale. Il presente numero di Tróps. Rivista di ermeneutica e critica filosofica propone di affrontarli nella prospettiva concettuale delineata dalla dicotomia “trasparenza / opacità”.

Published: 2024-03-15

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