In cerca dello spettatore

Il “Delivery Theatre” della Compagnia Carullo Minasi per una curatela perfomativa della città

Autori

DOI:

https://doi.org/10.4000/mimesis.2580

Parole chiave:

Delivery Theatre, Education, City, Public Space, Pandemic

Abstract

Il contributo si interroga sulla dimensione collettiva – ed etimologicamente politica – che il rapporto tra teatro ed educazione ha assunto nel caso del “Delivery Theatre”: una forma inedita di “teatro a domicilio” che, a partire da una proposta di Ippolito Chiarello, fondatore della rete internazionale “USCA - Unità Speciali di Continuità Artistica”, è stata attivata da artisti di diverse città durante la prima chiusura dei teatri dovuta alla pandemia da Covid-19. Il modello è stato declinato a Messina dalla compagnia Carullo-Minasi come occasione di incontro tra l’azione teatrale e i luoghi – quindi i cittadini – che troppo spesso ne sono esclusi, nel segno di una “curatela performativa” della città in linea con la ricerca poetica e politica della compagnia. Analizzando le modalità di questo incontro, nella prima parte del contributo, a cura di Katia Trifirò, si indaga su come la performance teatrale possa partecipare ad un processo educativo destinato a ridefinire e ricontestualizzare le funzioni del pubblico e dell’arte nello spazio urbano, con l’obiettivo di intercettare nuovi spettatori, che da pubblico mancato tornano ad essere protagonisti attivi, e di riconnettere il teatro non al suo luogo istituzionale, ma alla sua funzione primigenia. Nella seconda parte del contributo, a cura di Cristiana Minasi, promotrice del progetto messinese del “Delivery Theatre” insieme a Giuseppe Carullo, vengono discussi gli esiti di tale processo. Tra questi, c’è la riscoperta della natura popolare delle pratiche performative e dell’originaria identità “nomade” dell’attore, che, guardando alle circostanze e alle necessità, scava nelle radici più lontane della performance teatrale e, in un momento di emergenza globale, reinventa le forme e le funzioni della propria arte, con una molteplicità di obiettivi: uscire dal teatro per tornare al teatro; acquisire nuove competenze da mettere al servizio della comunità; promuovere una forma di partecipazione che unisce e accomuna attore e spettatore, in luogo della tradizionale divisione che li separa, ribadendo il valore, anche terapeutico, dell’“altro” da sé.

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Biografie autore

Katia Trifirò, Università degli Studi di Messina

È ricercatrice di Discipline dello Spettacolo presso l’Università di Messina, dove insegna nei corsi di laurea in Dams, in Scienze della formazione e in due corsi di laurea ad indirizzo sanitario. Le sue ricerche si focalizzano prevalentemente sul teatro italiano contemporaneo, i Performance Studies e i rapporti tra teatro, letteratura e cinema. Tra le sue pubblicazioni recenti, si segnalano i volumi Scene di carta. Intellettuali e critica teatrale nell’Italia degli anni Sessanta (Cue Press, 2021), “La Lupa sono io”. Anna Magnani a teatro tra Verga e Zeffirelli (A&B, 2021) e Dell’uomo e di altri mostri. La drammaturgia di Juan Rodolfo Wilcock (Edizioni Sinestesie, 2019). Ha lavorato all’intera opera edita e inedita di Joppolo, oggetto di studio in svariati saggi e nel volume Dal Futurismo all’assurdo. L’arte totale di Beniamino Joppolo (Le Lettere, 2012). È componente del comitato scientifico del Centro internazionale di studi sulle arti performative “UniversiTeatrali”, presso l’Università di Messina. Fa parte del comitato di direzione della rivista «Mantichora» – Italian Journal of Performance Studies.

Cristiana Minasi, Università degli Studi di Messina

È dottoranda in Scienze Cognitive (curriculum “Teorie e tecnologie sociali, territoriali, dei media e delle arti performative”) presso l’Università di Messina, dove è cultrice della materia in “Teorie e tecniche della performance”. È stata allieva della Scuola Internazionale di Alta Pedagogia della Scena diretta dal Maestro Anatolij Vasiliev, progetto Vincitore del Premio Speciale Ubu 2012. Nel 2011 ha fondato la Compagnia Carullo Minasi, all’interno della quale svolge attività di regista, attrice, drammaturga e pedagoga di scena. Il duo si distingue nel panorama teatrale vincendo numerosi premi: Scenario per Ustica 2011; In-Box 2012; Internazionale Teresa Pomodoro 2013; Teatri del Sacro edizioni 2013 e 2015; Forever Young 2016; Associazione Nazionale dei Critici 2017; Adolfo Celi 2018. I suoi testi teatrali Due passi sono e Delirio Bizzarro sono stati pubblicati rispettivamente per Caracò Editore e sulla rivista «Hystrio». Si è laureata con lode in Giurisprudenza e ha pubblicato la tesi Il Soggetto alla Ribalta, proponendo un’indagine sperimentale sui rapporti tra interpretazione giuridica e improvvisazione teatrale. Ha pubblicato il saggio La norma giuridica e la sua flessibilità quale paradigma d’interpretazione della complessità nel volume Dall’integrazione all’inclusione scolastica. Tutele giuridiche e strategie pedagogiche ed educative, a cura di Luca Buscema.

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Pubblicato

2022-12-02

Come citare

Trifirò, K., & Minasi, C. (2022). In cerca dello spettatore: Il “Delivery Theatre” della Compagnia Carullo Minasi per una curatela perfomativa della città. Mimesis Journal, 11(2), 87–104. https://doi.org/10.4000/mimesis.2580