V. 12 (2021): «microteatro spagnolo e catalano al tempo della pandemia», studio, edizione e note di Veronica Orazi, Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne – Università degli Studi di Torino, Torino 2021
Durante la pandemia sono stati pubblicati – prima in rete e poi, in alcuni casi, anche in formato cartaceo – piezas teatrali, teatro breve e pezzi di microteatro, racconti, racconti brevi e microracconti, fumetti e graphic novels, ecc., ispirati alla situazione che il pianeta e gli individui stavano sperimentando. Tutte queste opere offrono una testimonianza preziosa dell’impulso alla concettualizzazione, alla problematizzazione e alla letterarizzazione dell’esperienza vissuta a livello soggettivo e collettivo. Fra le testimonianze più riuscite e suggestive, spiccano i pezzi di microteatro di drammaturghi spagnoli e catalani creati nei primi mesi dell’emergenza e pubblicati sui social media. Si tratta di una ricca messe di micro-creazioni estremamente interessanti: per le tematiche affrontate (la pandemia e le sue ricadute individuali e sociali), per le modalità di trattamento (attraverso il monologo o il dialogo, di taglio parodico, umoristico, drammatico, tragico) e per il sottogenere scelto, ossia il microteatro, veicolo privilegiato di impulsi – umani e creativi – immediati e ‘densi’, potenziati proprio dall’iper-brevità della forma.
Veronica Orazi (Firenze 1966), PhD in Filologia Iberoromanza (1996), è stata borsista dell’Institut d’Estudis Catalans (1997-1998), dell’Accademia della Crusca (1999) e dell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia (2000-2002). Ha insegnato presso le Università “Ca’ Foscari” di Venezia, di Bologna e di Siena. Attualmente, è Professore ordinario di Letteratura spagnola e di Lingua e letteratura catalana all’Università di Torino. Direttrice editoriale della Rivista Italiana di Studi Catalani, fa parte dell’Editorial Board delle riviste eHumanista e Llengua&Literatura, del Comitato di redazione dei Cuadernos AISPI. Estudios de lenguas y literaturas hispánicas e co-dirige la collana “Bibliotheca Iberica”. È membro del Center for Catalan Studies (University of California Santa Barbara) e membro corrispondente dell’Institut d’Estudis Catalans di Barcellona. Vincitrice del “Premi crítica Serra d’Or de catalanistica” (2000) per il libro “La filla del rei d’Hungria” e altri racconti catalani tardo-medievali (1999) e del “Premio Città di Monselice per la traduzione letteraria – Sezione Leone Traverso” (2002) per il volume Sendebar. Il libro degli inganni delle donne (2001). Nel 2015 ha ricevuto la Menció de la Delegació del Govern de la Generalitat de Catalunya a Itàlia per l’attività di promozione della cultura catalana in ambito accademico-scientifico. È stata Visiting Professor presso le Università di Barcellona, Alicante e Leipzig. È stata membro del Direttivo (2008-2011) e Presidente (2011-2015) dell’Associazione Italiana di Studi Catalani e membro del Direttivo dell’Associazione Ispanisti Italiani (2013-2017). Dal 2015 dirige il progetto di ricerca internazionale Glocal Perspectives in Iberian Studies. Si dedica allo studio della letteratura spagnola e catalana, in particolare dell’epoca medievale e contemporanea, e alla traduzione dallo spagnolo e dal catalano all’italiano. Tra i volumi pubblicati, oltre a quelli menzionati: Il calligramma nell’Avanguardia spagnola (2004); Nicolás Fernández de Moratín, El arte de las putas. Studio introduttivo, edizione critica e traduzione (2012); José Manuel Mora, Corpi perduti. Edizione, traduzione e postfazione (2014); Nora Albert, lletra menuda / scritto piccolo / small letters. Traduzione italiana (2015); AA.VV., En Procés (2022) edizione e studio di undici piezas di teatro breve ispirate al referendum di autodeterminazione della Catalogna del 1° ottobre 2017.
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microteatro spagnolo e catalano al tempo della pandemia, studio, edizione e note di Veronica Orazi, Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne – Università degli Studi di Torino, Torino 2021, DOI: 10.13135/2420-7969/12
ISBN 9788875901998
(«QuadRi» – Quaderni di RiCOGNIZIONI, XII)