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L'immagine algoritmica tra media, arte, società
No. 41-42 (2023)L'“algorithmic turn” degli studi sulle immagini ha provocato una serie complessa di conseguenze. Possiamo evidenziarne almeno tre. In primo luogo, si sono allentati i confini disciplinari tra aree che si occupano di visuale: film and media studies, semiotica, estetica, storia dell’arte, archivistica, sociologia visuale, ecc. si trovano oggi a osservare congiuntamente il nuovo panorama che gradualmente si delinea. In secondo luogo, le discipline dell’immagine si trovano a confrontarsi sempre di più con aree extramediali ed extraestetiche, dalla data science ai processi di sorveglianza, dagli utilizzi delle immagini nella ricerca scientifica a quelli bellici. Se i visual studies sottolineavano la connessione tra le immagini, i loro contenuti rappresentativi e i fenomeni sociali, oggi sono soprattutto i dispositivi visuali a costituire i luoghi di transizione tra i differenti utilizzi delle immagini. Infine, le immagini algoritmiche hanno spinto la riflessione sul terreno del rapporto tra produzioni espressive e tecnologia, sia nei suoi addentellati estetici e metafisici, sia in quelli archeologici. Le interazioni con i dispositivi visuali sono apparse sempre più comparabili all’utilizzo di attrezzi, con tutti i complessi processi di costituzione reciproca di dispositivi, immagini e soggetti che queste pratiche implicano.