V. 23 N. 2
Abstract book Congresso SIPeM 2023

“In solitario”: un film per riflettere sulla meraviglia nei processi di formazione e di cura

Maria Grazia Bedin
Haute Ecole La Source, Losanna
Carla Bena
S.S. Cure Domiciliari Area Sud-Est, ASLTO4
Guenda Bernegger
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Marisa Del Ben
Azienda Sanitaria Friuli Occidentale
Lorenza Garrino
Università degli Studi di Torino
Elisabetta Iacono Pezzillo
S.S. Cure Domiciliari Area Sud-Est, ASLTO4
Maria Milano
Medico di Medicina generale Regione Piemonte
Claudio Mustacchi
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Federica Pediconi
Area Formazione ECM, P.F. Governo clinico - ARS Marche
Pitacco Giuliana
Università degli Studi di Trieste
Suter Nicoletta
Area Formazione, Azienda Sanitaria Friuli Occidentale
Riziero Zucchi
Metodologia Pedagogia dei genitori Torino

Pubblicato 2024-03-27

Abstract

INTRODUZIONE (BACKGROUND)

Nell’ambito delle giornate di studio “La meraviglia nelle cure, la meraviglia per la cura” tenutesi a Laino (Como) il 19 e 20 maggio 2023 è stato utilizzato il dispositivo filmico per riflettere sul senso e significato della meraviglia nelle cure. Gli obiettivi della giornata sono stati quelli di esercitare, a partire dal film la capacità di problematizzare situazioni complesse legate al mondo delle cure e della vita, approfondendone significato e senso per i professionisti. 

 

MATERIALI E METODI

Il film prescelto “In solitario” di Offenstein (2013) racconta le vicende di uno skipper concorrente alla prestigiosa Vendee Globe, una regata in barca a vela in solitaria intorno al mondo. Sono stati proposti spazi di riflessione individuali, in piccolo gruppo ed in plenaria guidati da tracce riflessive consegnate prima e dopo la visione del film. Successivamente sono stati programmati tre interventi di esperti per consentire di elaborare ulteriormente i contenuti ed i significati del film.

 

RISULTATI

Hanno partecipato 35 professionisti operanti con differenti ruoli nei percorsi formativi e di cura. Dalle riflessioni sul film, emerge come lo stupore di un inaspettato cambiamento del programma permetta di arrivare più “lontano” di quanto si era prefissato. L’apertura all’imprevisto, per quanto faticosa e graduale, permette la scoperta dell’altro e quindi la meraviglia: lasciarci meravigliare dalla storia dell’altro, il ragazzo clandestino, l’apertura alla alterità, la comprensione dell’esistere come atto corale. L’indice di gradimento dell’attività è stato alto.

 

CONCLUSIONI

L’evento si è caratterizzato per un’intesa attività riflessiva, condivisa e interprofessionale, fruendo anche di approfondimenti offerti da esperti. Ciascuno si è meravigliato guardando dal punto di vista dell’altro, cogliendo la specificità della persona che abbiamo di fronte, nella vita come nella professione.

 

BIBLIOGRAFIA

Agosti A.  (2004).  Il cinema per la formazione. Milano: Franco Angeli.

Cappa F. Mancino E. (2005). Il mondo che sta nel cinema, che sta nel mondo. Milano: Mimesis Edizioni.

Garrino L. Gregorino S. (2011). L'immagine filmica della formazione alle cure: indicazioni metodologiche e pratiche di utilizzo, MEDIC, 19 (2): 17-24