Arte, terrore, apocalisse
Un esempio musicale
DOI:
https://doi.org/10.13135/2036-542X/7576Parole chiave:
symphony, resurrection, incompleteness, irony, estrangeAbstract
Nell'ambito dell'arte del suono, la Seconda Sinfonia di Gustav Mahler può essere considerata un esempio notevole del rapporto tra arte e terrore, proprio nella direzione indicata da Félix Duque. In essa, l'Apocalisse è celebrata come sempre già avvenuta e quindi come narrata, e non come qualcosa di presente; così che il terrore dell'evento è condensato per intero nel racconto di esso, che si sviluppa tra premonizione (primo movimento) e superamento (canto angelico e coro finale), laddove il luogo di transizione (i movimenti centrali) non è affatto drammatico, ed è strutturato come un sottile gioco di gioco, ironia, reminiscenza e straniamento. D'altronde, è tipico dell'arte di Mahler rappresentare la totalità come frammentata e disgregata; perciò l'Apocalisse e l'apocatastasi, che dovrebbero costituire la totalità riconciliata, non si danno se non nel distacco rappresentato dalla rinuncia alla sua perfetta rappresentazione - distacco e rinuncia che escludono qualsiasi "conclusione" diversa dalla pace infantile dell'Urlicht.