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Gianni Vattimo: Destini di una filosofia

A cura di Emanuele Antonelli, Alberto Martinengo, Gregorio Tenti

Tra i più influenti intellettuali europei del secondo Novecento, Gianni Vattimo (1936–2023) è stato autore di un pensiero fortunato e tuttora vitale: a un anno dalla sua scomparsa, comincia una nuova fase del lavoro di riflessione e dibattito sul suo lascito teorico. La rivista «Trópos», co-fondata proprio da Vattimo nel 2008, intende contribuire a questo percorso con un numero monografico dedicato ai destini della sua filosofia: dunque alle aperture, alle possibilità, agli sviluppi e alle contraddizioni che essa produce.
Sono molte le discipline toccate da questo percorso. Il giovane Vattimo, allievo di Luigi Pareyson, esordisce come studioso di estetica, la disciplina che insegnerà presso l’Università di Torino per più di quindici anni. Ma la riflessione sulla liberazione del simbolico e sull’estetizzazione del mondo, influenzata in maniera decisiva dall’incontro con Hans-Georg Gadamer, confluisce presto nella disciplina a cui Vattimo ha maggiormente contribuito e per la quale è prevalentemente conosciuto in tutto il mondo: l’ermeneutica filosofica. Intrecciando innovative letture di autori come Friedrich Nietzsche, Martin Heidegger e Ernst Bloch, Vattimo sviluppa un’ermeneutica a vocazione anti-metafisica, nichilistica e kenotica, simboleggiata da quel debolismo che ne farà uno dei più importanti teorici del postmoderno.
Ma l’ermeneutica di Vattimo porta con sé forti implicazioni anche in ambito ontologico ed epistemologico, nella misura in cui riconduce la realtà a criteri di significanza e datità storica; incontra temi tipici della filosofia della religione nel far coincidere il cammino della metafisica con il percorso secolarizzante della cristianità; assume infine istanze etiche e politiche decisive nella direzione di una prassi emancipatoria, anti-autoritaria e anti-dogmatica, volta a far sì che – per usare le sue parole – «la conversazione continui».
Ben oltre i confini dei dibattiti che ha attraversato e delle etichette che le sono state attribuite, riaprire la discussione sulla filosofia di Vattimo significa ripercorrerla e studiarla in tutta la sua complessità. Questa call for papers accoglie dunque contributi che affrontano la sua filosofia a partire dalle numerose discipline che ha toccato (ermeneutica, estetica, ontologia, epistemologia, filosofia della religione, politica…), ma anche da singole opere o da analisi comparate che collochino l’autore nella storia del pensiero o nel dibattito contemporaneo.

 

Informazioni sulla Call

- Gli interessati dovranno inviare un paper di massimo 50'000 caratteri entro e non oltre il 31° ottobre 2024 utilizzando la piattaforma online della rivista. Si accettano contributi in italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco.

- L’esito della valutazione double-blind sarà comunicato entro il 30 novembre.

- L’articolo definitivo dovrà pervenire entro il 31 dicembre.

Inoltre la proposta dovrà includere:

- Nome e affiliazione;

- Abstract di massimo 200 parole;

- 5 keywords;

- Biografia di 50-60 parole.

 

Per ulteriori informazioni e Indicazioni per gli Autori si veda il sito della rivista.