Descrivere il progetto dello spazio
DOI:
https://doi.org/10.13135/2385-1945/4204Abstract
Se “lo spazio si dice in molti modi”, come dice Giovanni Leghissa nell’incipit del suo intervento, allora il progetto è solo una tra le possibili forme della sua dicibilità: quella che ha che fare con la sua concreta costruzione, e anche l’unica forma che sia oggetto di un sapere disciplinare specifico. Questo sapere, lungi da esercitare funzioni escatologiche, permette di descrivere e rendere discutibile le pratiche di progetto, e quindi in ultima analisi - ma solo davvero in ultima - può contribuire al tentativo proposto da Leghissa di una teoria della spazialità dell’esperienza. Tra i tanti scambi che ci sono stati in passato, e ci saranno in futuro, tra architettura e filosofia, mi vorrei quindi riferire a uno scambio specifico, che riguarda come in questi anni recenti un pezzo della filosofia, l’ontologia sociale, sia stata utile a una concettualizzazione della pratica progettuale.