Francesco e la performance d’attore
DOI:
https://doi.org/10.4000/mimesis.561Parole chiave:
teatro sociale, azioni fisiche, atto totale, performance d'attore, processo organico, sogliaAbstract
Francesco e la performance d’attore è il racconto dello spettacolo Francesco viandante di Dio, realizzato da Alfio Petrini con la Compagnia Teatro Movimento e presentato in Assisi il 2 ottobre 1982. Più che del racconto di uno spettacolo, si tratta del racconto di una esperienza. Petrini non sceglie di lavorare sulla rappresentazione del personaggio di Francesco, ma si confronta con lui, compie atti di disvelamento, coglie le occasioni per affermare il suo punto di vista sull’essenza della povertà e sulla realizzazione del processo organico. È, come Francesco, un viandante che assume un atteggiamento non predicatorio nel processo di comunicazione. Si affida al lavoro sulle azioni fisiche e sulla dilatazione del corpo/mente per verificare quanto sia possibile avvicinare l’arte alla vita. E approda a due conclusioni inconcludenti. La prima, produrre forme organiche e pompare sentimenti sono tecniche antitetiche. La seconda, il lavoro sulle azioni fisiche – che implica l’autogestione del processo organico e l’attraversamento della soglia –, risulta efficace non solo nell’ambito della performance d’attore, ma anche in quello della scrittura di testi linguistici funzionali alle variegate forme di teatro totale. Petrini perfeziona la pratica con la performance Io ti amo, di alcuni anni dopo, dedicata all’attore muto.