Spettri
Polonia 1938
DOI:
https://doi.org/10.4000/mimesis.275Parole chiave:
Jacek Woszczerowicz, Józef Węgrzyn, Strachy, cinema polacco, teatro polaccoAbstract
L’articolo prende in esame un film di successo nella Polonia alla fine degli anni Trenta, Strachy (Spettri), per indagare le istanze di rinnovamento artistico di cui fu portatore, sul piano della regia, della sceneggiatura e della recitazione. In particolare, l’analisi del lavoro compiuto dagli attori Józef Węgrzyn e Jacek Woszczerowicz su due personaggi di secondo piano consente di osservare da una prospettiva inedita lo sforzo – che fu comune alle più importanti esperienze artistiche del XX secolo, in Polonia e in Europa – in direzione di una recitazione libera dai cliché, dai dettami del naturalismo e percorsa da venature grottesche.