Il povero e il teatro
Una lettura della performance francescana
DOI:
https://doi.org/10.4000/mimesis.266Parole chiave:
Francesco d'Assisi, performer, performance, protesta, corpo, teatro, povertàAbstract
La scelta di Francesco d’Assisi di lasciare i suoi abiti secolari davanti al vescovo della città è molto più di una scelta morale, dettata dai precetti del Vangelo; è una scelta di vita che lo pone in aperto contrasto con il proprio corpo, con il proprio passato di ricco mercante e con i costumi e le regole sociali del proprio tempo, una scelta di vita che lo porta per le strade e le piazze europee a dare spettacolo del proprio intenso desiderio di Dio. Lo spettacolo commovente di un uomo che desidera slegarsi dalla carne per raggiungere un piano sovrumano è la vera forza delle prediche francescane, una forza che senza esitazione si può definire teatrale. Un costume povero e sgualcito, un continuo ricorso all’espressione corporea e una particolare sensibilità per la poesia fanno di Francesco un vero e proprio performer, o giullare, come lui stesso amava definirsi. Vincere se stessi, «edificare le pecorelle di Cristo» e fare dei frati minori perfetti performer di Dio: sono questi i tre elementi della missione francescana che le Fonti tramandano senza possibilità di equivoco, elementi che attraverso la protesta contro il corpo, l’esibizione del desiderio per Dio e l’invito ai confratelli a seguire il proprio esempio fanno dell’uomo di Assisi un perfetto performer e un maestro di performer.