Pupidde e Clown

La maschera della differenzanel dialetto corporeo di Giovanna Velardi

Parole chiave: Giovanna Velardi, maschera, corpo, fiaba, grottesco, dancepoetry, delocalizzazione

Abstract

In Giovanna Velardi, coreografa e attrice, l’emancipazione dal balletto classico viene introiettata nella volontà di preservare e custodire una tradizione che trova motivo d’essere nel folclore e nella tradizione conferita dall’opera dei pupi ma anche da marionette cyberpunk. L’allestimento scenico essenziale, la musica dal vivo e la visual art sono elementi costitutivi nelle sue performance e le conferiscono quella differente sensibilità e quello scarto che intende porsi come difformità. Maschere di eccentrica visione e un’ironia stimolata dal gesto divengono spasmodica modalità comunicativa, impossibile e negata, ma mediata dal corpo e dalla voce. La lingua ricrea un linguaggio mimetico come un sussurro di lontana memoria. Categorie del fiabesco fomentano l’ambiguità in una trasfigurazione del mito che raffigura un odierno mostruoso e d’eccezione.

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Biografia autore

Vincenza Di Vita

Ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze Cognitive presso l'Università degli Studi di Messina, curriculum Scienze della Performatività “Richard Schechner”, lavorando a un progetto di ricerca su Carmelo Bene e il femminile. Docente a contratto in Discipline dello Spettacolo (L-ART/05) dal 2014 presso l'Ateneo messinese, insegna Sociologia dello spettacolo, Storia della danza e del teatro, Cinema e fotografia presso il College di Arti Musica e Spettacolo di Acireale (CT). Poeta performer, giornalista e critico teatrale ha pubblicato contributi scientifici nell'ambito degli studi culturali, in particolare teatrologici.

Pubblicato
2013-12-17
Come citare
Di Vita, V. (2013). Pupidde e Clown: La maschera della differenzanel dialetto corporeo di Giovanna Velardi. Mimesis Journal, 2(2), 179-190. https://doi.org/10.4000/mimesis.425
Sezione
Attori del XXI secolo - Le nuove mimesi