Il Tanztheater di Pina Bausch

Autori

DOI:

https://doi.org/10.4000/mimesis.369

Parole chiave:

Pina Bausch, teatrodanza, Kontakthof

Abstract

L’articolo si occupa del metodo di costruzione degli spettacoli creati da Pina Bausch a partire circa dal 1978. La prima fase del processo consiste nella creazione di brevi partiture gestuali o verbali ad opera dei danzatori, cui segue una fase di drastica selezione dei moltissimi materiali proposti, selezione che spetta a Pina Bausch. Quindi, si iniziano a pulire quelli prescelti, attività, questa, che viene compiuta, assieme, da lei e da chi ha creato una certa sequenza. In una tappa successiva la Bausch può chiedere ai danzatori di mettere insieme due, tre o quattro partiture, scegliendo, essi stessi, come combinarle. E successivamente può anche domandare loro di relazionarsi con uno o più compagni, decidendo autonomamente il modo, sia pure entro alcuni paletti. Benché capiti che certe situazioni, soprattutto quelle corali, siano inventate totalmente dalla coreografa e che i ballerini debbano solo memorizzarle, in generale si può affermare che ai danzatori, tutt’altro che semplici esecutori, spetta sin qui una parte preponderante del lavoro ideativo: veri e propri creatori-poeti, il loro ruolo assume un rilievo molto diverso da quello tradizionale. Entra infine in gioco il montaggio delle scene, un lavoro che spetta interamente a Pina Bausch. La seconda parte dell’articolo esamina lo spettacolo che forse dà inizio a questo modo di procedere, vale a dire Kontakthof (1978).

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Biografia autore

Elena Randi, Università degli Studi di Padova

Professore associato presso l’Università di Padova, dove insegna Storia del Teatro e dello Spettacolo. Fra le sue pubblicazioni risultano preminenti le monografie dedicate a Delsarte (François Delsarte: le leggi del teatro. Il pensiero scenico del precursore della danza moderna, Bulzoni, 1993, Il magistero perduto di Delsarte. Dalla Parigi romantica alla modern dance, Esedra, 1996), alle concezioni elaborate da grandi autori romantici francesi in materia di gestualità nell’ambito del teatro e della danza (Anatomia del gesto. Corporeità e spettacolo nelle poetiche del Romanticismo francese, Esedra, 2001) e alla ricostruzione di allestimenti primottocenteschi contraddistinti da una concezione unitaria (I primordi della regia. Nei cantieri teatrali di Hugo, Vigny, Dumas, Pagina, 2009). Sul piano dell’analisi testuale, sono da segnalare il volume Percorsi della drammaturgia romantica (UTET, Università, 2006), l’edizione critica della Donna di maneggio di Goldoni per l’Edizione Nazionale delle opere goldoniane (Marsilio, 2011) e di Angelo, tyran de Padoue di Victor Hugo (Le Lettere, 2012).

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Pubblicato

2013-12-17

Come citare

Randi, E. (2013). Il Tanztheater di Pina Bausch. Mimesis Journal, 2(2), 78–104. https://doi.org/10.4000/mimesis.369

Fascicolo

Sezione

Attori del XXI secolo - Le nuove mimesi