Da Elsinore alla tecnosolitudine americana

Parole chiave: Heiner Müller, Die Hamlet-maschine, Amleto, Opheliamachine, Magda Romanska

Abstract

Questo contributo presenta la prima traduzione italiana del dramma postmoderno Opheliamachine di Magda Romanska, studiosa polacca emigrata negli Stati Uniti ora docente all’Emerson College di Boston, voce emergente della drammaturgia americana contemporanea. Scritto nell’arco di una decina d’anni e pensato come una risposta/polemica a Die Hamletmaschine di Heiner Müller, offre una riflessione aperta sulle trappole e le contraddizioni del nuovo mondo globalizzato, tra amore patologico, valori discutibili, conflittualità, egoismo, mancanza di certezze, dissoluzione delle identità, dipendenza tecnologica. Ofelia è crudelmente intrappolata in una macchina che ha creato la sua stessa coscienza, e che usa per mettere a fuoco il suo problematico rapporto con Amleto. Senza imbarazzo né mezze misure.

Downloads

I dati di download non sono ancora disponibili

Biografia autore

Maria Pia Pagani, Università degli Studi di Pavia

Attualmente docente di Letteratura Teatrale e di Discipline dello Spettacolo all’Università di Pavia. Dottore di ricerca in Filologia Moderna, è autrice di monografie e saggi scientifici sul teatro nell’Europa Orientale, i “folli in Cristo” della tradizione bizantino-slava, la fortuna del teatro italiano in Russia (con particolare attenzione alla Commedia dell’Arte, Goldoni e d’Annunzio), l’emigrazione teatrale russa, la figura e l’arte di Eleonora Duse, il mito dusiano di Marilyn Monroe. È la traduttrice italiana del medico scrittore e drammaturgo Michail Berman-Čikinovskij. Ha ricevuto, tra gli altri, il Premio Internazionale Foyer des Artistes (2006) per i suoi studi e le sue traduzioni di letteratura teatrale dell’Europa Orientale.

Pubblicato
2014-06-07
Come citare
Pagani, M. P. (2014). Da Elsinore alla tecnosolitudine americana. Mimesis Journal, 3(1), 4-10. https://doi.org/10.4000/mimesis.467
Sezione
Saggi