Da Elsinore alla tecnosolitudine americana
DOI:
https://doi.org/10.4000/mimesis.467Parole chiave:
Heiner Müller, Die Hamlet-maschine, Amleto, Opheliamachine, Magda RomanskaAbstract
Questo contributo presenta la prima traduzione italiana del dramma postmoderno Opheliamachine di Magda Romanska, studiosa polacca emigrata negli Stati Uniti ora docente all’Emerson College di Boston, voce emergente della drammaturgia americana contemporanea. Scritto nell’arco di una decina d’anni e pensato come una risposta/polemica a Die Hamletmaschine di Heiner Müller, offre una riflessione aperta sulle trappole e le contraddizioni del nuovo mondo globalizzato, tra amore patologico, valori discutibili, conflittualità, egoismo, mancanza di certezze, dissoluzione delle identità, dipendenza tecnologica. Ofelia è crudelmente intrappolata in una macchina che ha creato la sua stessa coscienza, e che usa per mettere a fuoco il suo problematico rapporto con Amleto. Senza imbarazzo né mezze misure.