Per un teatro trans (-disciplinare e -culturale)

Un caso di filosofia al lavoro, che sembra danza

Autori

DOI:

https://doi.org/10.4000/mimesis.1211

Abstract

This article is devoted at first to a book which collects the proceedings of an important Italian symposium concerning the theurapetic implementation of theatre protocols, and then to the Batsheva Dance Company. The ensemble leaded by Ohad Naharin is presented as a combination of singular biographies, and the analysis of its genuine theatre is proposed side by side with Embodied Philosophy in Dance, the essay by Einav Katan that among others inaugurate a new theatrology.

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Biografia autore

Antonio Attisani, Università degli Studi di Torino

Insegna Storia del Teatro presso l’Università di Torino (Dipartimento di Studi Umanistici). Tra le sue pubblicazioni recenti: Un teatro apocrifo – Il potenziale dell’arte teatrale del Workcenter of Jersy Grotowski and Thomas Richards (Medusa 2006), I tre volume di Opere e sentieri (con Mario Biagini, Bulzoni 2007-2008),Transumar – La composizione scenic secondo il Théatre du Radeau e Francois Tanguy (EIP 2008), La prova del secolo – Il teatro del Tibet tra esilio e genocidio culturale(EIP 2008), Smisurato cantabile – Note sul lavoro dell’attore dopo Grotowski (edizioni di pagina 2009).

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Pubblicato

2017-06-23

Come citare

Attisani, A. (2017). Per un teatro trans (-disciplinare e -culturale): Un caso di filosofia al lavoro, che sembra danza. Mimesis Journal, 6(1), 123–155. https://doi.org/10.4000/mimesis.1211

Fascicolo

Sezione

Saggi