Luoghi di danza

Modernità, alienazione e mito dell’origine negli scritti giornalistici di Marco Ramperti

Abstract

Writer, journalist, theater and film critic, Marco Ramperti is one of the few that deals with dance in the Italian press of the fascist period. For the newspaper «La Stampa», between 1926 and 1928, he edits the column Luoghi di danza (dance venues), dedicated to ballroom and modern dances. The article investigates the performative nature of Ramperti’s writing, dominated by “staging” devices of the subject matter, as well as by an intrusive presence of the body, first of all that of the author. What emerges is an unprecedented image of the dance in the Twenties, at the same time catalysing the most alienating - and Pirandellian - aspects of modernity, but also a place where genuinely experiencing themselves and the others.

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Biografia autore

Giulia Taddeo

Giulia Taddeo è assegnista di ricerca presso il Dipartimento delle Arti dell'Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, dove conduce un progetto dal titolo “Teorie, pratiche, identità della danza italiana (1945-1965)”. Presso lo stesso dipartimento nel 2015 ha conseguito, sotto la supervisione di Elena Cervellati, il titolo di Dottore di ricerca in “Cinema Musica e Teatro” con una tesi intitolata All’opera ha fatto seguito il ballo: danza e stampa nell’Italia fascista (poi pubblicata con il titolo Un serio spettacolo non serio. Danza e stampa nell’Italia fascista, Mimesis, Milano 2017). Nell’a.a. 2016/2017 è stata professore a contratto per il corso di “Organizzazione ed Economia dello Spettacolo”, corso di laurea DAMS, Dipartimento delle Arti – Università di Bologna.

Pubblicato
2018-12-23
Come citare
Taddeo, G. (2018). Luoghi di danza: Modernità, alienazione e mito dell’origine negli scritti giornalistici di Marco Ramperti. Mimesis Journal, 7(2), 39-60. https://doi.org/10.4000/mimesis.1487
Sezione
Saggi