Gli infortuni degli studenti del Corso di Laurea in Infermieristica nella regione Marche: uno studio osservazionale dal 2011 al 2024 presso la sede di Pesaro dell’Università Politecnica delle Marche.
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Abstract
INTRODUZIONE
nella pratica clinica in Italia si verificano più di 130.000 casi di infortunio/anno e il 40-50% di essi sono di natura biologica. La categoria più colpita è quella degli infermieri, compresi gli studenti di infermieristica; questi ultimi in particolare hanno un rischio di incidenza più elevato rispetto ai professionisti iscritti all’albo. L’obiettivo primario dello studio è di quantificare e stratificare gli infortuni causati da esposizione ad agenti biologici dell'assistenza infermieristica dall'a.a. 2011/2012 al 2023/2024. L’obiettivo secondario è individuare i contesti e le procedure con maggiore esposizione al rischio.
MATERIALI E METODI
studio retrospettivo condotto su una popolazione non probabilistica di 2538 studenti infermieri di un'università dell'Italia centrale, dal 2011 al 2024. I dati sulla tipologia e sul numero di incidenti biologici professionali sono stati estrapolati da un registro elettronico e raccolti in un database anonimo. L'incidenza delle lesioni biologiche è divisa per tipologia: contatto con fluido biologico, puntura con ago/tagliente, altro.
RISULTATI
nel periodo di osservazione sono state notificate 173 (7%) lesioni biologiche, 91 (53%) sono state dovute ad ago o tagliente, 79 (46%) al contatto con fluido biologico e 3 (1%) ad altre cause. Non è stata riscontrata alcuna differenza nell'incidenza e nella tipologia degli infortuni a seconda dell'anno accademico o dell'anno di corso (primo, secondo, terzo anno). La maggior parte degli infortuni si è verificata in ambienti chirurgici, DEA e medici.
CONCLUSIONI
Lo studio ha evidenziato l’importanza della formazione e della sorveglianza sanitaria per ridurre gli infortuni biologici. È necessario implementare laboratori pre-clinici finalizzati alla formazione pratica in sicurezza e monitorare costantemente l’andamento degli infortuni per individuare le aree critiche su cui intervenire.
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