Anhelo y consciencia
Un estudio de "Himno del Mar" (1919) de J. L. Borges
DOI:
https://doi.org/10.13135/1594-378X/7171Abstract
A critique is made of the periodisation of Borges’ poetics according to which a youthful enthusiasm and naivety would have been followed by an ironic and skeptical attitude. Taking as a case in point the poem “Hymn to the Sea”, usually cited as an emblematic example of that supposedly youthful manner, it is shown that circumspection and skepticism are already present in this first poem of his production. To this end, the direct and indirect sources of the poem are pointed out and it is studied in some of its main features: evocation of a totality which the poet cannot, although he longs to sing, in unison whit the sea, the hymn of the Sea. The article concludes by making this awareness of poetry limits an essential feature of Borges' poetics, from “Himno del Mar” to “Mateo XXV, 30”.
Se hace una crítica de la periodización de la poética de Borges según la cual a un entusiasmo e ingenuidad juveniles habría sucedido una actitud irónica y escéptica. Tomando como caso testigo el poema “Himno del Mar”, citado de ordinario como ejemplo emblemático de aquella supuesta manera juvenil, se muestra que la circunspección y el escepticismo ya están presentes en este primer poema de su producción. Son señaladas, a tal fin, las fuentes directas e indirectas del poema y se lo estudia en algunos de sus rasgos principales: evocación de una totalidad a la que el poeta no puede, aunque lo anhele, reunirse para cantar, al unísono con el mar, el himno del Mar. Se concluye haciendo de esa conciencia de los límites de la poesía, un rasgo esencial de la poética de Borges desde “Himno del Mar” hasta “Mateo XXV, 30”.
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