“M’apparecchio a squadrare i Portoghesi con molta cura”. Il Portogallo nelle Lettere familiari di Giuseppe Baretti a’ suoi tre fratelli

Autori

  • Orietta Abbati Università degli Studi di Torino

DOI:

https://doi.org/10.13135/1594-378X/6241

Abstract

Il presente articolo ha per oggetto di studio il testo odeporico di Giuseppe Baretti  Lettere Familiari a’ suoi tre Fratelli Filippo, Giovanni e Amedeo, pubblicato in due tomi,  (Milano1762, Venezia 1763), successivamente ristampato in Inghilterra, in  una versione molto più estesa  con il titolo Journey from London to Genoa, through England, Portugal, Spain and France (1770). In particolare l’attenzione si concentra sulle trenta lettere dedicate al Portogallo, dove il viaggiatore piemontese permarrà dal 29 agosto al 22 settembre del 1760.  La lettura delle lettere portoghesi è preceduta da una necessaria riflessione sulla problematica classificazione   del testo all’interno della letteratura odeporica molto in voga nel XVIII secolo, che tiene conto dei contributi critici di vari specialisti dell’opera dell’autore piemontese (Anglani, Barberi Squarotti, Bigi, Guagnini). Lo studio prosegue con una lettura critica delle lettere relative al Portogallo, in cui si evidenzierà una prevalente postura egotica e individualista del Baretti viaggiatore – narratore che, sempre sul filo dell’ironia e della parodia, spesso con toni burleschi, consegna ai “leggitori” un testo di sicuro interesse descrittivo, ma in cui prevale  il  suo sguardo critico, polemico, quando non esplicitamente un giudizio negativo, sul regno del Portogallo da lui visitato.

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Pubblicato

2022-01-26

Fascicolo

Sezione

Monografico. Verso Occidente. Alla volta del mondo iberico: percorsi interculturali e interlinguistici (coordinado por Felisa Bermejo)