Morfologia dello spazio estraneo
La Russia nelle poesie di Miguel Hernández
DOI:
https://doi.org/10.13135/1594-378X/5522Abstract
Il presente contributo si impernia su tre poesie di Miguel Hernández (“España en ausencia”, “Rusia” e “La fábrica-ciudad”), composte in seguito al viaggio dell’autore in Russia, nell’autunno del 1937. Attraverso una disamina delle lettere inviate alla famiglia, delle interviste e degli articoli pubblicati da riviste sia spagnole che russe e ricorrendo agli approcci critici di Šklovskij (1976) e Lotman (1985), si cercherà di mettere a fuoco i processi autoriali sottesi allo straniamento e alla riappropriazione dello spazio percepito come estraneo. La polisemia degli ambienti in cui svolge il soggiorno permette a Hernández di porsi con essi in un rapporto dialettico, che scongiura tanto sterili opposizioni binarie quanto indebite assimilazioni. Pur geograficamente remota, l’URSS si carica dunque di prossimità emotiva, sublimando agli occhi del poeta gli ideali repubblicani frustrati dalla guerra civile.
El presente artículo se centra en tres poemas de Miguel Hernández ("España en ausencia", "Rusia" y "La fábrica-ciudad"), compuestos a raíz del viaje del autor a Rusia, en otoño de 1937. A través del análisis de las cartas enviadas a la familia, de las entrevistas y de los artículos publicados en revistas españolas y rusas y utilizando los planteamientos críticos de Shklovski (1976) y Lotman (1985), se enfocarán los procesos autoriales que subyacen al extrañamiento y a la reapropiación del espacio percibido como extranjero. La polisemia de los entornos en los que transcurre su estancia permite a Hernández situarse en una relación dialéctica con ellos, que evita tanto las estériles oposiciones binarias como las asimilaciones indebidas. Aunque geográficamente lejana, la URSS está por lo tanto cargada de proximidad emocional, y sublima, según el poeta, los ideales republicanos frustrados por la guerra civil.
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