«El Cautivo de la Cruz» L’infanzia dell’eroe fra romanzo cavalleresco e novela de cautivos nel Lepolemo (Valencia, 1521)
Abstract
Il Lepolemo o Caballero de la Cruz è un romanzo cavalleresco stampato a Valenza da Juan Jofre nel 1521. La sua paternità è incerta: il nome di Alonso de Salazar appare nel frontespizio della princeps (e scompare nelle edizioni successive) in qualità di traduttore dall’arabo di un ipotetico originale. Juan de Molina, invece, persona molto più nota di Salazar, viene indicato nei colophones nella veste di finanziatore e di revisore del testo.
Chiunque ne sia l’autore, il Lepolemo fu uno dei romanzi cavallereschi di maggior successo in Spagna: ebbe 12 edizioni nel Cinquecento e fu, quindi, secondo solo all’Amadís de Gaula (20 edizioni), alla pari con le Sergas de Esplandían (11 edizioni), il Palmerín (13 edizioni) ed il Primaleón (11 edizioni). Fu tradotto in francese ed in italiano. In Italia, in particolare, fu il primo romanzo cavalleresco spagnolo ad essere tradotto, accanto al Palmerín, nel 1544 da Pietro Lauro; la traduzione raggiunse le 11 edizioni, l’ultima delle quali datata 1629.
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