Cicerone e “l’insaziabile varietà” della natura nel II libro del De natura deorum
DOI:
https://doi.org/10.13135/2532-5353/9344Abstract
Il saggio affronta il tema dell’esaltazione della molteplice varietà dei paesaggi terrestri da parte dello stoico Balbo nel secondo libro del De natura deorum (98-99). L’insatiabilis varietas della natura è descritta da Cicerone in un passo molto elaborato dal punto di vista formale, nel quale coesistono paesaggio naturale, anche selvaggio, e paesaggio “culturale”, cioè con tracce evidenti del lavoro umano, del quale si analizzano i probabili ascendenti filosofici, le componenti espressive, vicine al linguaggio poetico, e la fortuna (in particolare in Seneca e Apuleio).
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