Cicerone e “l’insaziabile varietà” della natura nel II libro del De natura deorum

  • Rita Degl'Innocenti Pierini Università di Firenze

Abstract

Il saggio affronta il tema dell’esaltazione della molteplice varietà dei paesaggi terrestri da parte dello stoico Balbo nel secondo libro del De natura deorum (98-99). L’insatiabilis varietas della natura è descritta da Cicerone in un passo molto elaborato dal punto di vista formale, nel quale coesistono paesaggio naturale, anche selvaggio, e paesaggio “culturale”, cioè con tracce evidenti del lavoro umano, del quale si analizzano i probabili ascendenti filosofici, le componenti espressive, vicine al linguaggio poetico, e la fortuna (in particolare in Seneca e Apuleio).

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Biografia autore

Rita Degl'Innocenti Pierini, Università di Firenze

Rita Degl’Innocenti Pierini è attualmente professore ordinario onorario di Letteratura latina presso l’Università degli Studi di Firenze, dove ha svolto tutta la sua carriera. Membro di numerosi Comitati di riviste e collane editoriali scientifiche, è socio ordinario dell’Accademia toscana di Scienze e Lettere “La Colombaria”. I suoi interessi si sono sviluppati in numerose direzioni focalizzandosi in particolare sulla poesia latina arcaica in frammenti, su Cicerone epistolografo e filosofo, su Ovidio (Metamorfosi, poesia dell’esilio e didascalica) e su Seneca filosofo e tragico, con un interesse frequente anche alla fortuna dei classici nella letteratura italiana.

Pubblicato
2023-12-31
Come citare
Degl’Innocenti Pierini, R. (2023). Cicerone e “l’insaziabile varietà” della natura nel II libro del De natura deorum . Ciceroniana On Line, 7(2), 481-511. https://doi.org/10.13135/2532-5353/9344