Cicerone e “l’insaziabile varietà” della natura nel II libro del De natura deorum

Autori

  • Rita Degl'Innocenti Pierini Università di Firenze

DOI:

https://doi.org/10.13135/2532-5353/9344

Abstract

Il saggio affronta il tema dell’esaltazione della molteplice varietà dei paesaggi terrestri da parte dello stoico Balbo nel secondo libro del De natura deorum (98-99). L’insatiabilis varietas della natura è descritta da Cicerone in un passo molto elaborato dal punto di vista formale, nel quale coesistono paesaggio naturale, anche selvaggio, e paesaggio “culturale”, cioè con tracce evidenti del lavoro umano, del quale si analizzano i probabili ascendenti filosofici, le componenti espressive, vicine al linguaggio poetico, e la fortuna (in particolare in Seneca e Apuleio).

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Biografia autore

Rita Degl'Innocenti Pierini, Università di Firenze

Rita Degl’Innocenti Pierini è attualmente professore ordinario onorario di Letteratura latina presso l’Università degli Studi di Firenze, dove ha svolto tutta la sua carriera. Membro di numerosi Comitati di riviste e collane editoriali scientifiche, è socio ordinario dell’Accademia toscana di Scienze e Lettere “La Colombaria”. I suoi interessi si sono sviluppati in numerose direzioni focalizzandosi in particolare sulla poesia latina arcaica in frammenti, su Cicerone epistolografo e filosofo, su Ovidio (Metamorfosi, poesia dell’esilio e didascalica) e su Seneca filosofo e tragico, con un interesse frequente anche alla fortuna dei classici nella letteratura italiana.

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Pubblicato

2023-12-31

Come citare

Degl’Innocenti Pierini, R. (2023). Cicerone e “l’insaziabile varietà” della natura nel II libro del De natura deorum . Ciceroniana On Line, 7(2), 481–511. https://doi.org/10.13135/2532-5353/9344