Fraus legi tra Cicerone e la giurisprudenza classica

Autori

  • Andrea Trisciuoglio, AT Università di Torino

DOI:

https://doi.org/10.13135/2532-5353/7266

Abstract

Attraverso l’analisi di alcuni brani della Pro Plancio di Cicerone, dove si richiamano le specifiche modalità di selezione dei giudici alla luce della lex Licinia del 55 a.C. sul crimen sodaliciorum, si conferma la tesi di Fascione, per la quale i giuristi di età classica trassero spunto dalla riflessione teorica sulla fraus legi sviluppata in margine alla legislazione pubblicistica di epoca repubblicana.

 

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Biografia autore

Andrea Trisciuoglio, AT, Università di Torino

Andrea Trisciuoglio è Professore associato di diritto romano nell’Università di Torino dal 2001, dal 2018 nel Dipartimento di Studi storici dove tiene insegnamenti di diritto pubblico romano (in italiano e in spagnolo). Si è occupato in particolare di diritto amministrativo romano, diritto criminale romano, processo giustinianeo, garanzie dell’obbligazione, soprattutto in una prospettiva storico-comparatistica. Ha pubblicato quattro monografie, vari articoli – su riviste, atti congressuali, studi in onore – e voci enciclopediche. È stato relatore in numerosi congressi in Italia e all’estero. È membro di comitati di riviste e di associazioni dedicate allo studio del diritto romano.

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Pubblicato

2023-01-01

Come citare

Trisciuoglio, A. (2023). Fraus legi tra Cicerone e la giurisprudenza classica. Ciceroniana On Line, 6(2), 219–232. https://doi.org/10.13135/2532-5353/7266