I discorsi di Antonio e Crasso nel De oratore, fra usus forense, Filone di Larissa e Antioco d’Ascalona - The speeches of Antony and Crassus in the De oratore: forensic usus, Philo of Larissa and Antiochus of Ascalon
DOI:
https://doi.org/10.13135/2532-5353/5947Abstract
Cicerone nel De oratore dà un’immagine di Antonio d’impronta catoniana ma non aliena da cultura filosofica accademica. Invece l’immagine di L. Crasso è quella di un uomo di cultura filosofica poliedrica. Il ribaltamento fra le posizioni di Gorgia-Callicle rispetto a Socrate-Platone, l’ideale del βίος σύνθετος che culmina nella vita politica, la concezione della ἐγκύκλιος παιδεία comprensiva della filosofia risalgono ad Antioco d’Ascalona. Tuttavia, l’idea dell’unità fra retorica e filosofia è forse sintesi personale di Cicerone, così come la condanna della frammentazione del sapere. Filone di Larissa, da parte sua, influenza le posizioni di Crasso-Cicerone su ὑπόθεσις-causa e θέσις-quaestio. La concezione della retorica come στοχαστικὴ τέχνη, così come terminologia e concetto di disputatio in utramque partem, rimanda a forme di pensiero che potevano essere comuni a Filone e ad Antioco.
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