Cicerone, gli inizi dell’eloquenza a Roma e lo studium di(s)cendi (de orat. 1, 13-16)

  • Francesca Boldrer Università di Macerata

Abstract

L’articolo prende in esame l’excursus di Cicerone sugli inizi dell’eloquenza a Roma presente nella prefazione del I libro del De oratore (1, 13-16). L’analisi mette in luce aspetti prevalentemente positivi, ma anche critici nello studium dei giovani romani (con spunti autobiografici), per l’affermarsi di un approccio pratico su quello teorico, nonché privo di una componente culturale, di cui l’autore sostiene invece l’importanza come mezzo per raggiungere l’eccellenza. Ne risultano elementi utili anche per la scelta testuale nell’alternativa tra dicendi e discendi (studium) tuttora controversa in de orat. 1, 14.

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Biografia autore

Francesca Boldrer, Università di Macerata

Francesca Boldrer (francesca.boldrer@unimc.it) è docente di Lingua e letteratura latina presso l’Università di Macerata. È autrice di edizioni critiche e commentate, traduzioni (Epistulae ad familiares di Cicerone), contributi su Cicerone, poeti di età augustea (Virgilio, Properzio, Orazio, Ovidio), Scriptores rei rusticae (Columella, Catone, Varrone). Si occupa inoltre di aspetti culturali del mondo antico (multiculturalità, umorismo, humanitas), ricezione dei classici, rapporti interdisciplinari della letteratura latina.

Pubblicato
2024-06-30
Come citare
Boldrer, F. (2024). Cicerone, gli inizi dell’eloquenza a Roma e lo studium di(s)cendi (de orat. 1, 13-16). Ciceroniana On Line, 8(1), 121-137. https://doi.org/10.13135/2532-5353/10902

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