V. 20 N. 2 (2020)
Original articles

La Medicina Generale del futuro: aspettative e timori dei colleghi in formazione - Ricerca qualitativa

Maria Milano
Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale della Regione Piemonte, Torino;Società Italiana di Medicina Generale e delle cure primarie (SIMG) ;Società Italiana di Pedagogia Medica (SIPEM); Associazione ‘Il Nodo Group’
Marco Araldi
Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale della Regione Piemonte, Torino; Società Italiana di Medicina Generale e delle cure primarie (SIMG) ;Associazione ‘Il Nodo Group’
Mario Perini
Associazione ‘Il Nodo Group’

Pubblicato 2020-12-27

Parole chiave

  • Educational interventions and strategies,
  • Burnout Physicians Prevention,
  • Quality Research,,
  • General Practice,
  • Primary Care

Abstract

RIASSUNTO
La Medicina Generale è in evoluzione: team multi-professionali, studi informatizzati con diagnostica
avanzata, utenza in inarrestabile transizione demografica e epidemiologica, quadro socio- economico critico.
Quali sono le attese e i timori dei colleghi che si affacciano alla MG?
A106 colleghi del 2° anno del CFSMG Piemonte: ‘Immaginate di aprire fra 2 mesi il vostro studio in convenzione
SSN. Cosa sogno: quale MMG vorrei essere? E cosa temo e proprio non vorrei’, risposte in 10
min., anonime. Analisi con la Content Analysis (Convenzionale) in triangolazione tra due autori.
Le aspettative e i timori si modulano in 5 temi: Spazio Professionale e quello Personale, Comunicazione
e Relazione, Collaborazione con gli altri Professionisti. Emerge una visione idealistica e idilliaca della
professione e l’aspirazione a una netta demarcazione tra tempi e spazi della professione e della vita privata.
Traspaiono ombre che fanno presagire dubbi e paure rispetto alle proprie capacità professionali
anche nel lavorare da soli fino al timore del burn-out.
Ci preoccupa l’assenza di un sano pessimismo della ragione per il rischio di amara delusione di fronte
alle difficoltà quotidiane. Diviene indispensabile allora anche aiutare a restare in contatto con le zone
d'ombra, i dubbi e le insicurezze, senza voler cercare subito spiegazioni rassicuranti e rimedi immediati:
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la consapevolezza dei problemi è il primo fondamentale presidio alla prevenzione del burn-out e
all’organizzazione di proprie personali strategie di resilienza.