L’attitudine alla centralità del paziente nella formazione con il paziente formatore: uno studio quasi-sperimentale
Abstract
INTRODUZIONE
Il coinvolgimento dei pazienti e caregivers nella formazione dei professionisti sanitari è considerato la chiave per lo sviluppo di competenze orientate alla cura centrata sul paziente e la famiglia (de Groot et al., 2020). L’obiettivo del presente studio è valutare se il coinvolgimento del paziente e caregiver formatori è in grado di promuovere l’attitudine alla centralità del paziente negli studenti di Infermieristica.
MATERIALI E METODI
È stato condotto uno studio pre- e post- intervento su un campione di studenti del terzo anno del Corso di Studi in Infermieristica dell’Università di Modena e Reggio Emilia (n=117). Gli studenti, nel Marzo 2023, hanno partecipato a un workshop co-condotto da un paziente e un caregiver formatori insieme ai tutor della didattica professionale. Prima e dopo il workshop, è stata somministrata loro la scala Likert “The Patient-Practitioner Orientation Scale”, validata in italiano (Ardenghi et al., 2019), che misura l’attitudine alla centralità del paziente ed è costituita da due sottoscale, il “Caring” che misura, nello specifico, l’apertura dei professionisti verso le aspettative, emozioni, e circostanze di vita come elementi da considerare nel processo terapeutico e lo “Sharing” ovvero l’apertura dei professionisti verso le aspettative, emozioni, e circostanze di vita come elementi da considerare nel processo terapeutico. Inoltre, è stata somministrata una scheda socio-anagrafica.
RISULTATI
Dall’analisi dei dati è risultato un aumento statisticamente significativo del punteggio dopo l’intervento, e quindi una maggiore attitudine orientata alla centralità del paziente, sia per la scala totale sia per le singole sottoscale “Caring” e “Sharing” (p<0.001) (Figura 1.).
Figura 1. Risultati pre- e post- workshop
I risultati mostrano inoltre una differenza statisticamente significativa tra maschi e femmine (p<0.001) e punteggi statisticamente più elevati in coloro che già possiedono una laurea (p=0.006) (Tabella 1.).
Caratteristiche dei partecipanti
N (%)
Sharing
M
Caring
M
Overall score
M (SD)
P-value
Sesso
F
101 (86%)
4.63
5.43
5.04 (0.53)
<0.001*
M
17(14%)
4.23
4.73
4.48 (0.68)
Nazionalità
Italiana
111 (94%)
4.58
5.32
4.95 (0.58)
0.780
Non italiana
7 (6%)
4.6
5.43
5.01 (0.65)
Titolo di
studio
Diploma
112 (95%)
4.96
4.58
4.96 (0.57)
0.006*
Laurea
3 (2.5%)
5.70
5.50
5.07 (0.29)
Qualifica OSS
3 (2.5%)
4.21
3.75
4.02 (0.23)
Scuola superiore
Liceo
72 (61%)
4.59
5.42
5.00 (0.56)
0.349
Istituto tecnico
32 (27%)
4.57
5.28
4.92 (0.64)
Istituto professionale
14 (12%)
4.76
4.76
4.76 (0.60)
Esperienze pregresse con il paziente formatore
Nessuna
60 (51%)
4.53
5.31
4.92 (0.60)
0.408
1
53 (45%)
4.60
5.34
4.98 (0.58)
2
5 (4%)
4.85
5.45
5.15 (0.39)
Tabella 1. Analisi dei sottogruppi per caratteristiche dei partecipanti
Non sono stati rilevate differenze statisticamente significative per nazionalità e tipologia di scuola superiore frequentata. Inoltre, i punteggi della scala aumentano all’aumentare del numero di esperienze pregresse dello studente con il paziente formatore, ma non risulta una significatività statistica.
DISCUSSIONE
I risultati di questo studio suggeriscono che il coinvolgimento del paziente e dei caregivers nella formazione infermieristica promuove l’acquisizione di attitudini di Caring e Sharing negli studenti. Tale risultato è in linea con la letteratura (Feijo o-Cid et al., 2022). Lo studio inoltre suggerisce che l’inserimento del paziente e caregiver formatori in interventi formativi multipli è maggiormente efficace. Ulteriori studi dovrebbero validare questa ipotesi di ricerca.
CONCLUSIONI
L’insegnamento con il paziente e caregiver formatori è una didattica promettente per lo sviluppo di un modello di cura centrato sul paziente e la famiglia. Coinvolgere la persona assistita e il caregiver nella formazione costituisce un primo livello di engagement che prepara alla cura e ne promuove l’umanizzazione elevando la dimensione antropologica della stessa (Spencer et al., 2000). Esiste un’eterogeneità di esperienze nazionali e internazionali ancora poco conosciute e riconosciute e una difformità di modelli di implementazione e valutazione di questa nuovo modo fare formazione. La ricerca è uno strumento imprescindibile per valutare la pratica educativa e fornirne linee di indirizzo.