Cristianesimo e democrazia
Per un’ermeneutica teologica del politico
DOI:
https://doi.org/10.13135/2036-542X/7654Parole chiave:
Christianity, democracy, Jewish tradition, God's sovereignty, evilAbstract
Il dibattito riaperto nella società contemporanea sul rapporto tra cristianesimo e democrazia deve essere separato dalle questioni politiche attuali e deve poter trarre spunto da considerazioni più ampie e radicali. Dovremmo quindi interrogarci su come il politico è stato pensato e vissuto originariamente all'interno delle tradizioni cristiane. Un elemento di questa eredità può essere individuato nel processo di secolarizzazione del potere politico operato dal mondo ebraico prima e cristiano poi. Nella tradizione ebraica e cristiana, ciò che provoca la secolarizzazione del potere politico è l'annuncio di un potere diverso, la sovranità di Dio, e l'annuncio del suo regno. Questo regno non si identifica con alcun regno terreno, cioè un regno che appartiene al tempo che passa, il saeculum. Le riflessioni ebraiche e cristiane sul politico si caratterizzano fin dall'inizio come un'intensa meditazione sul problema del male. In ogni caso, l'ordine politico ha in sé un limite fondamentale: anche quando è perfetto, non può eliminare l'esposizione umana al male.