Il contributo di Johannes Lohmann alla trasformazione semiotica del kantismo
DOI:
https://doi.org/10.13135/2036-542X/7578Parole chiave:
J. Lohmann, W. von Humboldt, hermeneutics, a priori, semiotic transformation, linguistic turnAbstract
Johannes Lohmann (1895-1983) è stato professore di linguistica comparata all'Università di Friburgo. Le sue riflessioni sul linguaggio rappresentano un tentativo riuscito di conciliare le teorie humboldtiane, la filosofia trascendentale kantiana e l'ermeneutica di Heidegger. Da convinto seguace di Humboldt, riconosce anche che la diversità delle lingue non è solo una diversità di suoni e segni, ma anche una diversità di visioni del mondo. Viviamo sempre all'interno di una lingua, la cui struttura, sintassi, grammatica e lessico realizzano la nostra conoscenza e interpretazione della realtà. Se assumiamo che il mondo stesso esiste attraverso il linguaggio, significa che il linguaggio rappresenta la condizione a priori del pensiero. Procedendo su questa linea, Lohmann applica la struttura concettuale kantiana in modo radicale, rifiutando la predominanza del soggetto e attribuendo l'elemento trascendentale al linguaggio. Attraverso queste riflessioni, e assumendo la priorità data al linguaggio rispetto a qualsiasi altro atto conoscitivo, Lohmann ha offerto un contributo significativo alla svolta linguistica della filosofia del XX secolo.