Civiltà e spazzatura

Il nesso ambiguo terrore-rifiuti

Autori

  • Gianluca Cuozzo Università di Torino

DOI:

https://doi.org/10.13135/2036-542X/7574

Parole chiave:

utopia, waste, garbage, salvation, P.K. Dick, P. Auster, D. DeLillo

Abstract

La società dei media, che si presenta come un'"utopia realizzata", è oggi più che mai soggetta al ricatto dei rifiuti e dell'immondizia - delle zone di oscurità che si estendono progressivamente dalla periferia al centro della città. Sotto la cantilena ipnotica e consolatoria dell'attuale Shahrazad mediatica (spot, pubblicità, televisione, cinema, ecc.) che alimenta lo spettacolo della nostra fiabesca salvezza, si nasconde un mondo oscuro, composto dai nostri fallimenti nella responsabilità che abbiamo nei confronti di ogni alterità che abita il nostro ambiente. In questa immagine rovesciata della società (la città dell'immondizia) risiedono le colpe di noi consumatori, partecipanti irresponsabili alla grande azione dell'economia della sovrabbondanza e dello spreco. L'aspetto osceno della produzione di merci ci perseguita come un mistico revenant, possibile fonte di incubi quotidiani come quelli ritratti da scrittori come P.K. Dick, P. Auster e D. DeLillo.

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Pubblicato

2011-12-01