Interpretazione e liberazione
DOI:
https://doi.org/10.13135/2036-542X/7532Abstract
Penso che per comprendere l’originalità della filosofia di Gianni Vattimo, caratterizzante tutto il suo cammino di pensiero nei differenti luoghi che abbia frequentato, occorra volgersi ad ascoltare e approfondire la correlazione, che essa mostra incessantemente, fra interpretazione e liberazione. Esaminare uno solo dei termini nel suo pensiero, condurrebbe indubbiamente a collocarlo fra i massimi esponenti del pensiero ermeneutico per un verso, per l’altro fra i filosofi che più abbiano criticato le strutture violente della razionalità e civiltà non solo occidentale, ricercando una dimensione ulteriore, capace di dar esistenza e voce alle differenti realtà umane nelle loro seppur minime peculiarità. Comprendere invece la reciproca interdipendenza, la circolarità fra interpretazione e liberazione propria al filosofare di Vattimo, oltre a coglierne il tratto forse distintivo implica anche accedere ad una visione sulle questioni attuali e avvenire dell’uomo di grande respiro, unicità intellettuale, capacità di ascolto di molteplici interrogativi, esigenze, prospettive.