L'esperimento del nichilismo

Interpretazione ed esperienza della verità in Gianni Vattimo

Autori

  • Gaetano Chiurazzi Università degli Studi di Torino

DOI:

https://doi.org/10.13135/2036-542X/7520

Abstract

In un saggio contenuto in La fine della modernità, Vattimo pone quella che può essere considerata la pietra angolare della sua proposta filosofica, il nesso tra ermeneutica e nichilismo. Tale nesso viene teorizzato in rapporto al modo in cui, nel testo fondamentale dell’ermeneutica filosofica contemporanea, Verità e metodo di H.G. Gadamer (1960), veniva proposto il problema della verità, a partire dall’esperienza dell’arte: questa esperienza ha per Vattimo un peculiare accento nichilistico perché è un’esperienza di “sfondamento”, in cui si esperisce la perdita di cogenza e di continuità del proprio mondo, ovvero quella dimensione di storicità che pure in Gadamer accomuna esperienza artistica ed esperienza storica, ma che, secondo Vattimo, sarebbe pensata ancora in termini eccessivamente cumulativi e addirittura sostanzialistici (nel senso hegeliano del termine). In verità, questa dimensione nichilistica non è assente neanche nell’analisi gadameriana, che, ispirandosi al concetto hegeliano di Erfahrung, pone l’accento sul momento negativo che smobilita le certezze del soggetto e lo induce a un riassestamento della sua visione del mondo.

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Pubblicato

2023-05-14