Introduzione
DOI:
https://doi.org/10.13135/2036-542X/7511Abstract
Un tema ricorrente, nelle interpretazioni che qui vengono raccolte intorno al pensiero di Gianni Vattimo, è da ritrovare nel richiamo alla pretesa del pensiero debole di non essere una semplice registrazione della pluralità dei mondi culturali e dei criteri di verità. Il pensiero debole non vuole essere una filosofia delle culture e una variazione sul tema dell’aggiornamento al tempo delle differenze. Quando la filosofia di Gianni Vattimo rileva nel mondo occidentale la trasformazione dell’essere delle cose nella loro rappresentazione, esso rileva anche che quanto si dà nel modo della rappresentazione è ancora l’essere stesso. Non si tratta quindi di una teoria della matura potenza dei me- dia e dei loro giochi di potere – si tratta piuttosto dell’indagine su come, nella rappresentazione della realtà, la realtà stessa continui a darsi e a presentarsi.