Confessione e congedo nel Requiem für Mignon
Abstract
Nel 1849, anno di sperimentazioni e di creatività intensa, Schumann estrapola un passo dagli Anni di apprendistato di Wilhelm Meister per ricavarne il Requiem für Mignon, singolare opera in cui l’imponenza corale si alterna al camerismo, la teatralità a una scrittura prossima per intimismo al Lied, con un’espressività riservata che passerà in eredità a Brahms: il saggio individua elementi di affinità con opere dello stesso periodo, sottolineando la ripresa del tema dell’infanzia e la flessibilità della forma in aderenza alla scrittura in prosa.
Confession and Leave in Requiem für Mignon
During the intensive activity of 1849, Schumann chose an excerpt of Goethe's Wilhelm Meisters Lehrjahre and wrote the Requiem für Mignon: in this work monumentality and intimism, theatrality and lyricism are joined together: the kind of reserved expressivity which characterizes this anomalous Requiem is not far from Brahms' future expressivity in his choral works. This essay analyzes the similarity to other works of Schumann, underlines the adherence to prose writing and examines the correlation with childhood, one of Schumann's favourite topics.
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