Boccherini’s Workshop: The Quartettini for Friedrich Wilhelm II

  • Mara Parker Widener University

Abstract

During the years 1786-1797, Boccherini enjoyed the patronage of King Friedrich Wilhelm II of Prussia, a skilled cellist and avid chamber musician. Boccherini wrote a number of chamber works for the King, including twenty-nine quartets (G. 213-241). During that time, none of these was publically issued, although his agreement with the royal musician did not forbid that activity. 1798, the year after Friedrich Wilhelm II’s death, however, saw the publication of no less than thirteen quartets (G. 213-215, G. 232-241) by the Parisian firm of Pleyel. Of great interest are the fourteen quartets (G. 216-231) written between 1789 and 1794. To the present, none has appeared in print; all remain in manuscript form. The question one asks is “Why?” One suggestion has been that Boccherini fell from popularity after 1787 and was no longer viewed by publishers as a viable source of compositions suitable for commercial venues. This does not explain, however, why Boccherini found a market for many of his works written during that period, albeit not until the end of the century. An alternative answer may be found by considering Boccherini’s relationship with his patron, Friedrich Wilhelm II, King of Prussia. Due to the conditions of his employment, Boccherini had a unique opportunity to compose as he wished, rather than in a manner designed to please a public audience. Following an examination of Boccherini’s employment situation, this paper will discuss this subset of the Berlin quartets, noting two important aspects: the unexpected movement sequences and the unusual approach to repetition.

L’officina di Boccherini: i Quartettini per Friedrich Wilhelm II
Tra il 1786 e il 1797 Boccherini ha goduto del mecenatismo del re Federico Guglielmo II di Prussia, abile violoncellista e appassionato musicista da camera. Boccherini ha scritto una serie di opere da camera per il re, fra cui ventinove quartetti (G. 213-241). Durante quel periodo, nessuna di queste opere è stata pubblicata, sebbene il contratto di Boccherini con il re musicista non escludesse tale possibilità. Il 1798, l'anno successivo alla morte di Federico Guglielmo II, tuttavia, vide la pubblicazione di ben tredici quartetti (G. 213-215, G. 232-241) da parte della casa editrice parigina Pleyel. Di grande interesse sono i quattordici quartetti (G. 216-231) scritti fra il 1789 e il 1794. Per il momento, nessuno è apparso a stampa; tutti rimangono in forma manoscritta. La domanda su cui si ci interroga è: “Perché?” Una possibile risposta è il calo di popolarità di Boccherini dopo il 1787 e il fatto che non fosse più visto dagli editori come valida fonte di composizioni adatte per usi commerciali. Questo non spiega, comunque, perché Boccherini abbia trovato un mercato per molte delle sue opere scritte in quel periodo, seppure se non fino alla fine del secolo. Una risposta alternativa si può trovare prendendo in considerazione il rapporto di Boccherini con il suo mecenate, Federico Guglielmo II, re di Prussia. A causa delle condizioni del suo impiego, Boccherini ebbe un’opportunità unica di comporre come meglio desiderava, anziché per soddisfare un determinato pubblico. Svolgendo una disamina della situazione lavorativa di Boccherini, il presente articolo discute questo sottoinsieme dei quartetti di Berlino, sottolineando due aspetti importanti: la successione inconsueta dei movimenti e un approccio altrettanto inconsueto alla ripetizione.

Biografia autore

Mara Parker, Widener University
Pubblicato
2015-07-04
Come citare
Parker, M. (2015). Boccherini’s Workshop: The Quartettini for Friedrich Wilhelm II. Gli Spazi Della Musica, 4(1). Recuperato da https://ojs.unito.it/index.php/spazidellamusica/article/view/738
Sezione
Ricercari