Caccini’s Two Bodies: Problems of Text and Space in Early-Baroque Monody
Abstract
Defined by their notational residue and connection to the Florentine Camerata, the solo songs of Giulio Caccini have functioned in style history as expected agents of instability and transition toward the early Baroque. However, Caccini¹s professional identity as a courtier/singer was more oriented toward the past, in reference to the secretive embodied rituals of the court chamber. Through his use of language, Caccini attempts to join the meritorious virtuosity of the professional and inborn virtù of the nobileman into one body, providing a window onto the tension between the past and future of the Italian court culture expressed through an anxious re-emphasis of oral traditional forms.
I due corpi di Caccini: questioni di testo e spazio nella monodia del primo barocco
Caratterizzate dalle loro eredità nella notazione e dai legami con la Camerata fiorentina, le monodie accompagnate di Giulio Caccini hanno funzionato, nella storia dello stile, da previsti agenti di instabilità e di transizione verso il primo Barocco. Tuttavia l'identità professionale di Caccini quale uomo di corte-cantore era maggiormente orientata verso il passato, in rapporto con i riservati rituali interni alla corte. Attraverso il suo uso del linguaggio, Caccini prova a unire in un unico corpo il meritevole virtuosismo del professionista con l'innata virtù del nobiluomo, aprendo una finestra sulla tensione tra passato e futuro nella cultura italiana di corte, espressa per mezzo di un nuovo, partecipato risalto dato alle forme della tradizione orale.
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