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Author Guidelines

Sezioni Articoli e Formazione

Il testo degli articoli nella sezione "Articoli" non deve superare le 25.000 battute, spazi inclusi, oltre alla bibliografia e un massimo di 6 unità tra figure, grafici e tabelle.

l testo degli articoli nella sezione "Formazione"  non deve superare le 15.000 battute, spazi inclusi.
I  testi devono essere strutturati in questo modo:

1) Titolo: deve essere sufficientemente descrittivo e indicare il tipo di studio effettuato almeno nel sottotitolo;

2) indicare per esteso nome e cognome di ciascun autore

3) indicare l’ente di appartenenza di ciascun autore. Non utilizzare acronimi

4) riportare indirizzo completo dell’autore per corrispondenza

5) riassunti in italiano e in inglese (non deve superare le 2700 battute spazi compresi, per ciascuno). Riassunto e summary devono essere strutturati secondo la sequenza IMRAD: Introduzione – Metodi – Risultati – Discussione); devono sintetizzare il contenuto dell’articolo nella maniera più fedele possibile, senza nulla aggiungere e senza minimizzare eventuali limiti dello studio;

6) tre punti di “Take home message” che sintetizzino i messaggi principali sui quali dovrebbe focalizzarsi l’attenzione del lettore.

7) introduzione e obiettivi dello studio (in paragrafo dedicato);

8) materiali e metodi;

9) risultati;

10) discussione;

11) conclusioni (direttamente supportate da risultati); è preferibile evitare espressioni scontate quali “sono necessari ulteriori studi”, indicando piuttosto specifici indirizzi o ricerche supplementari che andrebbero avviate per rispondere alle domande ancora inevase;

12) tabelle e figure dovranno avere le didascalie in italiano;

13) i file delle figure dovranno essere inviate in formato immagine in alta qualità (tif, jpg, eps, xls eccetera). Se importati in Word, si dovrà allegare ANCHE il file originale;

14) bibliografia: deve essere numerata in ordine di citazione nel testo, con numero posto in apice dopo la punteggiatura (in Word è preferibile non utilizzare la numerazione automatica).

Nel caso ci siano più citazioni di uno stesso autore, queste vanno elencate in ordine cronologico. Nel testo i riferimenti bibliografici dovranno essere indicati con numeri arabi tra parentesi corrispondenti al numero della citazioni in bibliografia.


Seguire le norme adottata dalla US National Library of Medicine, secondo lo stile di Vancouver

http://www.fgdp.org.uk/_assets/pdf/publications/vancouverguide.pdf

Ogni citazione di articolo deve includere:
i cognomi di tutti gli autori seguiti dalle iniziali dei nomi (se non sono più di sei), se gli autori sono più di sei, citare solo i primi tre e aggiungere “et al”;
titolo del lavoro;
titolo del periodico abbreviato, anno, volume, fascicolo, pagina iniziale e finale.

Citazioni di libri o capitoli o articoli in libri devono includere nome (o nomi) dell’autore/autori, titolo del lavoro, nomi degli editor, titolo del libro, luogo di edizione, casa editrice, data edizione, numero del volume, pagina iniziale e finale del capitolo o articolo.
Esempi:

    (periodico) Vangen S, Stoltenberg C, Skjaerven R et al. The heavier the better? Birthweight and perinatal mortality in different ethnic groups. Int J Epidemiol 2002; 31(3): 654-60.
    (libro) Carli C. Titolo titolo titolo. New York, Academic Press, 1969.
    (capitolo contenuto in un libro) Gorbo P. Metodi di misura. In: Carli C, Fubini R (eds). Titolo titolo titolo. New York, Academic Press, 1985.

Sezione Pratiche

I testi  per la sezione “Pratiche” non devono superare le 15000 battute spazi inclusi. Sono consentite 1 tabella, 1 figura (vedi punti 12, 13) una bibliografia essenziale (vedi punto 14).

Devono essere indicati:

1) titolo

2) nome e cognome per esteso di ciascun autore

3) l’ente di appartenenza di ciascun autore. Non utilizzare acronimi

4) l’indirizzo completo dell’autore per corrispondenza

5) riassunto in italiano e in inglese (massimo 2700 battute)

 

I testi possono essere presentati anche senza una suddivisione in paragrafi prestabiliti.

E’ consigliabile, tuttavia, una suddivisione del testo in paragrafi per agevolarne la lettura


Sezione Rubriche

I testi delle rubriche devono avere una lunghezza non superiore alle  6.000 battute spazi inclusi.

Devono essere indicati:

1) titolo

2) nome e cognome per esteso di ciascun autore

3) l’ente di appartenenza di ciascun autore. Non utilizzare acronimi

4) l’indirizzo completo dell’autore per corrispondenza

I testi possono essere presentati senza una suddivisione in paragrafi.

In generale

Tutti i testi devono essere redatti in lingua italiana usando Microsoft Word per Windows, doppia spaziatura tra le righe, font calibrì 12 e con ampio margine su un lato.

I contributi per ognuna delle sezioni possono essere sottomessi dagli autori oppure commissionati dalla rivista.

La pubblicabilità di tutti i testi sottomessi viene decisa dal Comitato di redazione e, nel caso di articoli e contributi per la sezione formazione anche dai revisori.

Rubrica: Il Professionista TPALL

Quella del Tecnico della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro è una professione relativamente giovane che nasce come naturale evoluzione di precedenti mestieri o professioni a cui venivano di volta in volta attribuiti compiti  attraverso normative in campi disciplinari differenti.

E’ solo con il decreto 58/97 che il TPALL è definito come professionista al quale vengono riconosciuti e richiesti autonomia, responsabilità, obblighi etici e deontologici nell’adempimento del suo ruolo professionale. Ma la professione si costruisce anche attraverso l’identificazione di una disciplina di riferimento e la ricerca scientifica originale in questo campo. Una professione è inoltre tale quando è capace di contribuire alla formazione dei nuovi professionisti.

La necessità di definire i campi della ricerca, di approfondire nuove metodologie delle tecniche della prevenzione, di raccomandare prassi professionali ispirate ai principi della evidence based prevention ci hanno spinto a creare questa rubrica in cui tutti i professionisti possono proporre loro esperienze innovative o individuare campi a cui indirizzare la ricerca.

Rubrica: Norme e giurisprudenza

Quando si parla di prevenzione in ambito alimentare, ambientale o di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro non si può non fare riferimento all’enorme mole di materiale legislativo prodotto su tali tematiche. Parallelamente alla produzione legislativa, composta da leggi, decreti, accordi, e provvedimenti vari, si è sviluppata una intensa attività giurisprudenziale che, occupandosi di casi specifici, fornisce preziosi insegnamenti con l’obiettivo di ottenere da un lato l'esatta osservanza della normativa e dall’altro l’interpretazione più uniforme possibile.

Con questa rubrica intendiamo fornire il nostro contributo in relazione alle novelle legislative più interessanti che riguardano gli aspetti prima citati unitamente alla eventuale prassi amministrativa generata dai vari soggetti pubblici coinvolti. Verrà inoltre descritta e commentata la giurisprudenza civile, penale e amministrativa ritenuta interessante per il tecnico della prevenzione ed utile per ricostruire l’impianto argomentativo utilizzato dai giudici.

Rubrica: Narrazioni in prevenzione

L’interesse per lo storytelling si inserisce in quel processo di graduale cambiamento delle modalità di comunicare la promozione della salute e la prevenzione che sta portando Enti ed Organizzazioni a una logica che passa dal “comunicare a” al “comunicare con”, ovvero verso una comunicazione di tipo bidirezionale e relazionale.

L’avvento del web 2.0 e delle sue applicazioni, hanno contribuito a questa evoluzione, anche nell’ambito della salute pubblica.

Nonostante il racconto sia una delle più antiche forme di comunicazione, è solo in tempi recenti che è stato rivisto come strategia di comunicazione efficace e coinvolgente.

Anche il mondo della sanità non è rimasto escluso da questo processo, riconoscendo l’importanza delle “storie” e la loro applicabilità in diversi contesti: dal counseling, alla medicina narrativa; dalle campagne pubbliche, agli interventi di prevenzione e promozione della salute.

Comunicare la salute attraverso lo schema della narrazione, attiva un processo di identificazione, aiuta il destinatario a contestualizzare il tema presentato e a determinare le cause e le conseguenze di un comportamento.

Lo storytelling, anche sui temi della prevenzione, è un valido esempio di comunicazione che si avvicina al destinatario, coinvolgendolo emotivamente e rendendolo protagonista delle proprie scelte. “Raccontare”, in sintesi, rientra in quel processo “Ti informo” – “Ti rendo partecipe”- “Ti sostengo nel cambiamento”, che è alla base di qualsiasi iniziativa che riguardi la promozione della salute delle persone e delle comunità.

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