Il Tecnico della Prevenzione Prevenzione e gli infortuni sul lavoro: dalla "solitudine psicologica" alla comunità di pratica

Autori

  • Luigi Pardi Tecnico della Prevenzione

DOI:

https://doi.org/10.13135/2532-392X/3052

Abstract

Introduzione: i Tecnici della Prevenzione svolgono inchieste per infortuni sul lavoro, attività gravata da situazioni emozionali e psicologiche molto rilevanti ma ancora priva di una strategia di supporto come strumento di compensazione.

Obiettivi: descrivere come le conseguenze psicologiche possano essere sostenute e condivise all’interno delle comunità di pratica.

Materiali e metodi: è stato utilizzato il metodo della comunità di pratica per l’elaborazione di storie di infortuni sul lavoro, per la loro validazione e per la predisposizione delle relative raccomandazioni per la prevenzione.

Risultati: il metodo proposto dal Centro Regionale per la promozione della salute della Regione Piemonte (DoRS) in collaborazione con il Servizio di Epidemiologia, pone la comunità di pratica al centro dell’intero percorso; le vicende di gravi infortuni sul lavoro possono essere narrate attraverso la predisposizione di una “Storia” oppure mediante la strutturazione, in forma libera, di un “racconto”; l’opzione del “racconto” richiede una maggiore rielaborazione del vissuto e, quindi, offre un maggiore coinvolgimento emozionale.

Discussione: la costruzione di un “Repertorio di storie di infortunio” rappresenta una valida esperienza in grado di supportare il carico psicologico che altrimenti finirebbe per essere vissuto, dal Tecnico della Prevenzione, in “completa solitudine”. La comunità di pratica rappresenta il luogo ideale e protetto dove tale figura professionale può trovare l’occasione per restituire sé stesso, e le relative storie di infortunio, alla dimensione umana.

Conclusioni: le strutture organizzative dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro delle ASL appaiono attualmente inadeguate a predisporre un luogo di “condivisione emozionale del vissuto”. L’esperienza offerta da DoRS in tal senso, risulta particolarmente valida ed efficace. L’eventuale diffusione extra-regionale del metodo potrebbe ulteriormente amplificare la sua portata e valenza prevenzionistica permettendo di realizzare un vero e proprio “Repertorio nazionale delle storie di infortunio”.

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Pubblicato

2018-11-30

Fascicolo

Sezione

Articoli