L’importanza delle competenze non tecniche per la sicurezza sul lavoro
DOI:
https://doi.org/10.13135/2532-392X/2467Abstract
La variabilità dei contesti operativi (ambienti, materiali, persone) rende illusoria una prevenzione basata sulla completa corrispondenza tra le prestazioni effettivamente erogate e la progettazione del lavoro. La differenza tra lavoro come fatto e lavoro come immaginato è alla base del rischio residuo che caratterizza ogni attività lavorativa. La gestione del rischio residuo per minimizzare la probabilità di accadimento di eventi avversi ri-chiede che gli operatori dispongano e possano esercitare non soltanto le pertinenti competenze tecniche e normative, ma anche quelle non tecniche che la letteratura identifica con la definizione di Non Technical Skill.
L’incessante variabilità del contesto socio-tecnico in cui ha luogo ogni attività lavorativa, impegna ogni lavoratore a un costante aggiustamento della propria prestazione. Anche chi ha imparato a eseguire un lavoro così bene e per così tanto tempo, da arrivare a dire di saperlo fare “a memoria”, non ripete mai la sua prestazione nello stesso identico modo.