L'orizzonte del progetto e la responsabilità dell'architetto
DOI:
https://doi.org/10.13135/2385-1945/4219Abstract
La relazione tra fenomenologia e architettura è riconosciuta e fortissima, in tutto il mondo. Solo che non ha nulla o quasi a che fare con il pensiero di Enzo Paci, o di Edmund Husserl, né quindi con le tesi di Ernesto Nathan Rogers: quello che in Italia è in sostanza un pensiero di fenomenologia trascendentale, con una genesi e uno sviluppo storicizzato, nel mondo anglosassone e scandinavo ha riferimenti completamente diversi. È una premessa dovuta, perché da un lato il pensiero husserliano, benché avvicinato al mondo architettonico dalla traduzione di Paci, rimane comunque difficile e fraintendibile: dall’altro perché gli architetti sono storicamente bravi a giocare con queste ambiguità a seconda delle esigenze del momento.