L’Impersonale. Prospettive e implicazioni
DOI:
https://doi.org/10.13135/2385-1945/3825Abstract
Ci pare indubbio che il Novecento filosofico (non meno di quello letterario o artistico), per lo meno a partire dalla sua seconda metà, abbia circoscritto, accerchiato e poi dismesso il suo principale avversario, vale a dire la nozione di soggettività, così come era stata ereditata dalla tradizione moderna di ascendenza cartesiana. Non sarebbe difficile mostrare quanto, a partire da questo punto di vista, pensatori assolutamente eterogenei come Martin Heidegger, Michel Foucault, Ernst Mach o Ludwig Klages, con tonalità e modi radicalmente differen- ti, abbiano tutti manifestato una medesima e generale inquietudine nei confronti del soggettivismo proprio della tradizione filosofica occidentale.