Dancing Scores
Concerto Barocco by George Balanchine
DOI:
https://doi.org/10.13135/2389-6086/11917Parole chiave:
Dance Studies, Balanchine, Bach, Music for danceAbstract
Nel corso del Novecento proliferano sperimentazioni di danza senza musica e manifesti per l’autonomia dell’arte coreica rispetto all’accompagnamento sonoro: è quindi in controtendenza che George Balanchine, nel 1941, compone Concerto Barocco sulle note del Concerto in re minore per due violini di Johann Sebastian Bach, BWV 1043. In quest’opera (come in altre del coreografo) la musica non è solo fonte d’ispirazione, ma struttura portante della dinamica cinetica. I corpi dei danzatori vengono concepiti come strumenti musicali e, di più, il loro movimento viene costruito al fine di rendere visibile la partitura orchestrale. Ne risulta un altissimo connubio tra danza e musica, dove il linguaggio del balletto accademico ai massimi livelli di specializzazione prende come ideale regolativo la perfezione architettonica della composizione di Bach. I corpi in scena, così rarefatti, compongono una sorta di cosmo utopico fatto di ordine e proporzione, poesia assoluta di armonia e purezza.
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