On language, dimensionality, and mapping
DOI:
https://doi.org/10.13135/1825-263X/8243Abstract
This short article discusses dimensionality in language: while many languages may be easily conceptualized as bidimensional and covering a discrete portion of the Earth’s surface, additional dimensions are provided by verticality—either physical or, more often, metaphorical (in the form of bi- and multilingualism)—and time (when nomadic peoples carry their languages around). Other languages are unidimensional, involving to all practical extents a single point in space, while still others have no physical dimension at all, and are used by diffuse communities.
The article argues that dimensionality—a key property of the nation-state—is largely responsible for how we conceptualize languages and the tools (such as the language maps) we use to represent them mentally as well as in space.
Downloads
Downloads
Published
Issue
Section
License
Gli autori che pubblicano su Kervan accettano le seguenti condizioni:
- Gli autori mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera, contemporaneamente licenziata sotto una Licenza Creative Commons - Attribuzione che permette ad altri di condividere l'opera indicando la paternità intellettuale e la prima pubblicazione su questa rivista.
- Gli autori possono aderire ad altri accordi di licenza non esclusiva per la distribuzione della versione dell'opera pubblicata (es. depositarla in un archivio istituzionale o pubblicarla in una monografia), a patto di indicare che la prima pubblicazione è avvenuta su questa rivista.