<i>Para morir iguales</i> de Rafael Reig: una parábola sociocultural de la ciudad y de la Transición española
DOI:
https://doi.org/10.13135/1594-378X/7111Abstract
Con un tono sarcastico, nostalgico e tenero, Rafael Reig racconta la vita di un ragazzo che cresce in un ambiente di povertà materiale e solitudine, ma con amicizie indissolubili che manterrà sempre. Nell'adolescenza inizia un'ascesa sociale proporzionale e parallela al suo degrado morale. Il romanzo definisce le caratteristiche della città, abitata dalle classi agiate e da quelle operaie, che si guardano reciprocamente con sospetto e invidia. Le classi superiori, "persone attraenti", si sforzano di non perdere i loro privilegi, mentre le classi inferiori, "persone non attraenti", si sforzano di essere come i ricchi. Madrid, lungi dall'essere presentata come un insieme compatto, sarà la città nel cui contesto si rivelano le differenze sociali e culturali. La città è uno spazio duttile in cui l'homo urbanus si muove dentro e fuori i quartieri.
In a sarcastic, nostalgic and tender tone, Rafael Reig narrates the life story of a boy who grows up in an environment of material poverty and loneliness, but with unbreakable friendships that he will always keep. In his adolescence he begins a social ascent that is proportional and parallel to his moral degradation. The novel defines the characteristics of the city inhabited by the wealthy and the working classes, and how they view each other with suspicion and envy respectively. The upper classes, “attractive people”, strive not to lose their privileges, while the lower classes, “unattractive people”, strive to be like the rich. Madrid, far from being presented as a compact whole, will be the city in whose context social and cultural differences are revealed. The city is a ductile space in which homo urbanus moves in and out of neighbourhoods.
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