Alumbradismo en el <i>Lazarillo de Tormes</i>: Del ciego que le “alumbró”, al clérigo de Maqueda y fiscal de la Inquisición Diego Ortiz de Angulo

Autori

  • Jesús Fernando Cáseda Teresa JEFE DEPARTAMENTO LENGUA Y LITERATURA ESPAÑOLA IES VALLE DEL CIDACOSCALAHORRA (LA RIOJA) ESPAÑA

DOI:

https://doi.org/10.13135/1594-378X/7012

Abstract

Questa ricerca analizza la presenza di termini legati all'illuminazione (in rapporto al movimento religioso degli alumbrados) in Lazarillo, soprattutto nell'episodio del cieco che "illumina" Lazzaro. Se in questa parte dell'opera ci sono continui riferimenti al vino - o sangue di Cristo -, nel trattato del chierico di Maqueda ci sono continui riferimenti al pane o corpo di Gesù. In quest'ultimo episodio scopriamo molti simboli eucaristici: il forziere come la Chiesa che nasconde e occulta la comunione diretta con Gesù Cristo, il ramaio come San Pietro, che fa una piccola sistemazione nel forziere affinché nulla cambi e tutto continui come prima, impedendo a Lazzaro di entrarvi. E il serpente e i topi diventano i "pericoli" che la Chiesa deve affrontare in quel momento: le nuove correnti come l'alumbradismo e l'erasmianismo, che cercano di liberarsi dai loro legami. Questo studio identifica chi probabilmente si celava dietro il chierico di Maqueda. È il responsabile dell'accusa contro gli Alumbrados, il burgosano Diego Ortiz de Angulo, ecclesiastico di Maqueda dal 1539 e procuratore che agì contro Ruiz de Alcaraz, Francisco de Ortiz, Bernardino de Tovar, Juan de Vergara, Miguel de Eguía e Antonio de Medrano.

Biografia autore

Jesús Fernando Cáseda Teresa, JEFE DEPARTAMENTO LENGUA Y LITERATURA ESPAÑOLA IES VALLE DEL CIDACOSCALAHORRA (LA RIOJA) ESPAÑA

JEFE DEPARTAMENTO LENGUA Y LITERATURA ESPAÑOLA IES VALLE DEL CIDACOS
CALAHORRA (LA RIOJA) ESPAÑA

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Pubblicato

2022-11-09

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